SIENA – “Quando si parla di sinergie di costi, non si possono escludere riferimenti a riduzione di personale”. Massimo Onori, segretario Fiom Cgil Siena, fatica a trattenere la preoccupazione.
La comunicazione arrivata da Whirlpool sulla nuova società con Arcelik, non aggiunge nulla sul mantenimento dei livelli occupazionali.
Anzi. “Da quello che mi risulta – prosegue il sindacalista – Arcelik in Turchia fa congelatori. La sede di Siena è l’unica che in Europa fa congelatori per Whirlpool e questo ci ha sempre dato un certo margine di sicurezza. Adesso dobbiamo capire”.
Lo faranno il 3 febbraio quando incontreranno i vertici aziendali, ma già qualcosa emergerà il 31 gennaio quando prenderà la parola il ceo Mark Bitzer. In attesa delle prossime tappe, l’allerta è d’obbligo. “Vorrei dire altro, ma la verità è che siamo preoccupati”, sottolinea Giuseppe Cesarano della Fim Cisl Siena Grosseto. “Non ci sono novità – aggiunge -. Sappiamo che i siti produttivi in Europa saranno undici. In Italia sono cinque, ma non è detto che la situazione resti tale. Le produzioni possono essere spostate”.
La volontà, alla luce di tutto ciò, è coinvolgere il Governo. L’azienda già a settembre era stata convocata al Mise, disertando però il tavolo di confronto. Il ministro Adolfo Urso sarebbe pronto a convocare Arcelik per capire le intenzioni dell’acquirente. Sulla questione è entrato anche il senatore Silvio Franceschelli: “A questo proposito auspico la richiesta delle organizzazioni sindacali della convocazione urgente di un tavolo ministeriale, trovi immediata risposta. Il Governo, da un lato, confermi con i fatti che l’elettrodomestico rappresenta un settore manufatturiero strategico per il nostro Paese; dall’altro, riceva le necessarie garanzie sul mantenimento degli attuali posti di lavoro”.
Lo stesso ha fatto il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, che tra le altre cose, ha sottolineato un dato positivo: “Le notizie fin qui emerse, sul mantenimento dei livelli occupazionali e degli impegni produttivi, rassicurano la comunità senese”. Un passaggio che non trova riscontro nelle informazioni in possesso dei sindacati. “Non mi risulta che le cose stiano così – ha evidenziato Onori -. Magari il sindaco ha altre fonti. Oppure si riferisce al fatto che finché l’accordo non ottiene il via libera dell’autorità competenti, Whirlpool e Arcelik continuano la propria politica industriale. Posti di lavoro compresi, ma si parla di prospettiva a breve termine”.