SIENA – Nel giro di due settimane il destino di Whirlpool potrebbe essere delineato. In programma due appuntamenti. L’incontro tra azienda e sindacati domani a Milano; la conferenza del ceo Marc Bitzer il 26 gennaio.
Da tempo, senza che sia arrivata una smentita, si rincorrono le voci sull’intenzione da parte della multinazionale americana di abbandonare l’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) il 30 giugno 2024. L’aumento dei costi dovuti all’innalzamento dei prezzi delle materie prime e alla guerra in Ucraina hanno inciso sugli ordinativi, che ha comportato una riduzione anche per il sito di Siena. Da 520 mila a 400 mila pezzi prodotti. Oggetti destinati soprattutto al mercato. Tutto ciò ha comportato diverse settimane di stop alla produzione dello stabilimento di viale Toselli e un allarme generale sulla tenuta occupazionale. Soprattutto dopo quanto successo a Napoli: chiusura e l’incertezza sulla riconversione. A Siena gli occupati sono circa 400, in Italia 5 mila.
Whirlpool a fine settembre aveva disertato il tavolo convocato al Mise e da allora i punti interrogativi sono rimasti tali. All’orizzonte si profilano due multinazionali interessate all’acquisto dei siti produttivi. I turchi di Arcelik, già protagonisti con acquisizioni in Russia, e i cinesi di Midea. In campo anche l’ipotesi di una suddivisione dei vari mercati tra l’uno e l’altro.
Già domani potrebbero arrivare i primi chiarimenti ai sindacati, ma sarà necessario attendere altri 15 giorni per avere l’esatta dimensione di quello che sarà il 2023 di Whirlpool e forse anche il seguito.