ROMA – C’erano tutti tranne la Whirlpool. La multinazionale americana non si è presentata al tavolo organizzato dal ministero dello Sviluppo economico per conoscere i piani dell’azienda per i 4 siti italiani.
“Ogni ipotesi di discussione è rinviata a dopo il 21 ottobre, quando saranno chiari i risultati del terzo trimestre”, hanno fatto sapere dal colosso degli elettrodomestici. Intenzionato a rivedere i piani per l’Europa. Addirittura una prospettiva sarebbe l’uscita dal Vecchio Continente entro il giugno 2024. Scenario drammatico che in Italia riguarda Ancona, Caserta, Siena e Varese.
Lo stabilimento senese, che occupa 400 lavoratori, nei mesi scorsi più volte si è fermato e i dipendenti messi in cassa integrazione. Una situazione aggravata non solo dalla guerra, ma anche dal rincaro delle materie prime. “Un atteggiamento gravissimo – ha sottolineato Valerio Fabiani, consigliere del presidente Giani per il lavoro -; si ha la sensazione che ci si voglia far trovare davanti al fatto compiuto”.