E’ stato firmato a Firenze il protocollo di intesa quinquennale fra Regione Toscana, Estar, Federsolidarietà, Legacoop sociali-Legacoop Toscana e Associazione generale cooperative italiane (Agci) per promuovere i rapporti tra le istituzioni pubbliche e la cooperazione sociale di tipo B, cioè quella che si occupa dell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. Estar, stazione appaltante più importante in Toscana, garantirà una riserva del valore economico dell’8% sugli appalti da assegnare alla cooperazione sociale di tipo B. «Questo permetterà – ha detto l’assessore regionale, Stefania Saccardi – di offrire opportunità occupazionali reali a quella parte di popolazione che rischia altrimenti di restare a lungo nell’assistenza, garantendo percorsi concreti di inclusione sociale e lavorativa a cittadini che stanno perdendo fiducia e dignità».Per Saccardi, infatti, «ciò che vogliamo in sostanza perseguire insieme alle cooperative è uno sviluppo economico-sociale che ponga al centro le politiche sociali e del lavoro per attuare i diritti di cittadinanza e per una piena integrazione di tutte le categorie di lavoratori».
Il direttore Estar Pestelli: «Partita che vale 8-9mln» La partita dell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, oggetto dell’intesa sottoscritta nelle scorse ore, vale fra gli 8 e i 9 milioni di euro secondo quanto spiegato da Nicolò Pestelli, direttore dell’Estar della Toscana, parlando dell’ambito di attività «che riguarda cooperative di tipo B, cooperative sociali che operano con le persone svantaggiate, per non parlare delle gare al cui interno ci sono anche persone svantaggiate». Estar, ha spiegato Pestelli, «fa parte del tavolo tecnico che viene portato avanti con la Regione e le cooperative per trovare tutte le soluzioni possibili, concesse anche dal nuovo codice degli appalti, per poter garantire gli inserimenti di persone disagiate, prevedendo anche gare destinate solo a cooperative o a società che hanno persone disagiate. Il nostro compito è quello di individuare le soluzioni tecniche, avviando anche percorsi di dialogo, e via via andare a individuare i settori di interesse per questo tipo di attività».