Turismo 2.0, work in progress. Uno dei settori economici di maggiore importanza per il territorio senese sta attraversando una fase di grandi trasformazioni, interfacciandosi al tempo stesso con delle difficoltà che hanno modalità ed entità diverse in relazione alla loro dislocazione tra città e provincia. Problemi diffusi che gli operatori di settore aderenti a Confcooperative Siena stanno cercando di fronteggiare con sforzi importanti a 360°. Aumento dei posti letto senza una corrisposta crescita dei pernottamenti, inadeguatezza delle infrastrutture di collegamento con la Toscana e con l’Italia, il balzello della tassa di soggiorno: tutti elementi che vanno ad inserirsi in un panorama di transizione generale, vale a dire cioè una fruizione turistica che viaggia ormai sul web, su tablet e smartphone. Il contesto generale denota quindi una grande incertezza per il turismo ed i dati emersi a cavallo tra i ponti di Pasqua e quello del 25 aprile-primo maggio non sembrano al momento far invertire la tendenza.

A Siena «Quella del 2012 è stata la peggior Pasqua a memoria di uomo, o di albergatore – sostiene Franco Dei, presidente del Consorzio Siena Hotels Promotion e consigliere di presidenza di Confcooperative Siena -. Si è registrata una decisa flessione delle presenze e dei ricavati. Per quanto riguarda i ponti del 25 aprile e del primo maggio c’è speranza, anche perché se non ci fosse un minimo spiraglio di luce in fondo al tunnel, in tanti rischierebbero il default. Ci dobbiamo affidare agli stranieri perché per gli italiani, i tempi delle vacanze di 4-5 giorni sono finiti. Si denota una situazione generale di grande incertezza – continua Dei -. C’è chi punta il dito sul meteo ma credo in realtà che i problemi siano decisamente più strutturali. Sulle attese e capacità di spesa degli italiani e quindi anche sulle capacità di richiesta turistica oltre che sulle tasche già impoverite. Il terrorismo psicologico esercitato a livello nazionale e locale per le nuove tasse, incerte per importi e modalità come ad esempio I’Imu (di cui ancora non conosciamo con certezza la gravità), fa presagire un impegno che è già al limite del sostenibile. Non aiuta l’eccessivo costo dei carburanti anche a causa delle eccessive imposte. La tassa di soggiorno, anch’essa non armonizzata né organizzata per macroaree, fa la sua parte. Inoltre, a fronte di un web sempre più protagonista per dettare l’offerta turistica, l’eccesso dei last minute si è trasformato in una corsa al low cost con l’operatore che, prima di vedere la struttura inutilizzata, abbassa i suoi prezzi. Per giunta, non c’è una risposta a livello di rete locale tra amministratori e operatori del settore ricettivo che riesca ad armonizzare e a valorizzare l’appeal del territorio per il turista. La tassa di soggiorno appare ancora troppo diversificata in base alle zone di riferimento e questo determina solo incertezza e confusione, una vera e propria scure sull’offerta turistica. E nonostante l’Amministrazione provinciale si stia sforzando in tal senso – conclude Dei -, ancora ci sono Comuni che fanno orecchie da mercante. La valenza della comunicazione locale è minima: non è importante quello che crediamo di rappresentare ma bensì come veniamo percepiti. Per operare in questa direzione occorre lavorare con brand allargati: appare riduttivo parlare singolarmente di Siena, Monteriggioni e Montepulciano quando in realtà, il turista straniero conosce la Toscana piuttosto che l’Italia. Inoltre viene spontanea una riflessione. Il turismo è una grande opportunità per tutto il paese. Le imprese produttive che potevano essere delocalizzate in buona parte sono già andate via. Chi, a tutti i livelli, esercita il potere deve comprendere che il turismo non può essere delocalizzato, ma deve essere capito: attingere troppo da un pozzo fa seccare la vena e dopo non c'è ne è più per nessuno».  

A Chianciano Terme Uno sforzo a implementare e migliorare l’offerta turistica che coinvolge anche tutta la provincia senese. È il caso di Chianciano Terme, dove negli anni passati, si è assistito ad un aggravarsi generale per tutto il comparto turistico. «Al momento non si registra il tutto esaurito per il periodo inerente al 25 aprile e primo maggio – sottolinea Roberto Mannucci presidente di C.A.T. – Chianciano Associazione Turistica, società cooperativa aderente a Confcooperative Siena -. È necessario provare a ricollocarsi e a darci una nuova dimensione organica e di rete, sostenere la crescita di un’offerta nuova verso il benessere, sollecitare nuove infrastrutture e trovare un grande evento che riporti la tv a Chianciano congiuntamente all’aiutare l’appeal della destinazione. Internet è una frontiera da esplorare con maggiore incisività e ci stiamo sforzando di perseguire per ricollocare il nostro brand. Inoltre stiamo cercando anche di istituzionalizzare accordi con le strutture termali perché è solo muovendosi di sistema che si può uscire da questa crisi – conclude Mannucci -. Il turismo ‘mordi e fuggi’ non crea indotto per il territorio. Occorre che tutti facciano uno sforzo per migliorare l’appeal e rendere ogni offerta decisamente più accattivante per il turista».