La salvaguardia del fiume Cecina passa anche dall’occupazione collegata al mantenimento e allo sviluppo dell’ex salina e infine criteri di compensazione e perequazione economica. Dopo l’appello lanciato dal sindaco di Volterra, Marco Buselli (leggi), anche il presidente della Camera di Commercio di Pisa Pierfrancesco Pacini pone l’accento sul tema, in un’intervista esclusiva per agenziaimpress.it.  
 
Presidente Pacini, Saline di Volterra sta muovendo i primi passi come zona industriale del Volterrano: ritiene positiva tale localizzazione?
«Certamente. La Val di Cecina, e Volterra nello specifico, rappresenta una buona opportunità di sviluppo:  in questi anni abbiamo visto svilupparsi nell’area un prodotto turistico basato sul “ben-essere”, che si è potuto realizzare mescolando sapientemente tre elementi essenziali che caratterizzano il territorio, come ambiente, cultura e gastronomia. L’inserimento, a livello comprensoriale, di una zona industriale attrezzata in Val di Cecina, che già ospita insediamenti produttivi molto rilevanti (Smith International ed Enel, ndr), rappresenta un’occasione ulteriore per riuscire a contemperare le esigenze di tutela e valorizzazione ambientale con quelle altrettanto importanti del mondo della produzione».
 
Il fatto che la Cassa di Risparmio di Volterra insieme al Comune si siano mossi per dotare tale zona di banda larga, è un fatto da evidenziare?
«La banda larga è un mio pallino. Non è un mistero che in più occasioni, anche nella mia ultima relazione annuale sull’economia pisana, abbia messo tra le priorità strategiche per la nostra provincia un’adeguata infrastrutturazione del territorio segnalando tra le eccellenze proprio il caso della banda larga in Val di Cecina. Il fatto che la collaborazione tra una banca del territorio e un Amministrazione comunale abbia reso possibile la messa in posa di oltre 50 chilometri di fibra ottica per oltre 3 milioni di euro di investimenti, dimostra come la sinergia pubblico-privato possa portare al superamento di criticità a prima vista insormontabili».  
 
All'inaugurazione di questo primo lotto del Pip di Saline c'erano molte fasce tricolore: l'idea di fare di Saline la zona intercomunale per eccellenza, come area di sviluppo dell'Alta val di Cecina può funzionare?
«Il PIP di Saline ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo di primo piano nello sviluppo dell’Alta Val di Cecina: non solo per la comunione d’intenti che anima gli Amministratori locali, ma anche perché, trovandosi a venti minuti dall’autostrada e ad un’ora d’auto tanto dal porto di Livorno che dall’aeroporto Galilei, l’area occupa un’ottima posizione dal punto di vista logistico».
 
L'avere fissato i prezzi dei lotti, da parte dell'amministrazione Comunale a 30 euro a mq, può essere un buon incentivo?
«Mettere a disposizione cinque lotti già predisposti per gli allacci di energia elettrica, gas, acqua ed internet veloce a 30 euro al metro è un ottimo incentivo per far sì che queste aree si “popolino” in fretta ed il progetto dell’area produttiva decolli. Il fattore tempo assume una notevole importanza in questo progetto».
 
Quali attività vedrebbe più positivamente in quest'area?
«Per la sua collocazione geografica e per il contesto produttivo che la circonda, l’area può senz’altro accogliere imprese di piccole e medie dimensioni operanti nel comparto artigiano ma anche del commercio e dei servizi».

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