Ancora una partita deludente, una prestazione sottotono, una gara in cui gli sbadigli l’hanno fatta da padrona, ma che allo stesso tempo ha messo in evidenza la pochezza del gioco viola ed una involuzione tecnico-fisica preoccupante. Chi pensava che i timidi segnali di ripresa nell’organizzazione collettiva visti con la Juventus otto giorni fa potessero avere un seguito, ebbene si è sbagliato di grosso. La Fiorentina chiude gli ultimi due mesi con la pochezza di una sola vittoria nelle ultime 10 partite, e con una discesa in classifica che si è arrestata soltanto perchè le avversarie dirette ad un posto in Europa League hanno quasi sempre fatto peggio di lei.
Brutta chiusura stagionale Salvo sorprese clamorose i gigliati chiuderanno questa annata che è stata prima sole splendente, poi notte fonda, con un anonimo quinto posto, che se visto con gli occhi di inizio stagione è comunque un buon risultato, ma se analizzato da gennaio in poi, ha il sapore amaro dell’occasione fallita di sedersi al tavolo dei grandi. Non c’era nessun rappresentante della proprietà viola allo stadio Bentegodi sabato scorso a vedere il match della Fiorentina contro il Chievo Verona, quest’ultimo bravo a difendersi e a provare a colpire in contropiede, soprattutto nei 20 minuti finali. «Non do nessuna colpa del momento che stiamo attraversando ai miei ragazzi. – ha sottolineato Paulo Sousa nel post partita contro il Chievo Verona- Tutti hanno avuto l’atteggiamento giusto, hanno capito ciò che gli ho proposto e ci siamo divertiti. Ci sono diversi fattori che influenzano le valutazioni e le prestazioni di questo nostro girone di ritorno».
Futuro viola L’attenzione si è focalizzata a Verona soprattutto nel dopo gara alle ennesime parole del tecnico gigliato, Paulo Sousa, che ha dato nuovi indizi circa il suo futuro. Avverrà un incontro il prossimo week-end, verosimilmente con il presidente esecutivo Mario Cognigni, in cui le parti cercheranno di mettere sul tavolo le rispettive posizioni in vista della prossima stagione. Al momento le percentuali di permanenza del tecnico di Viseu sulla panchina della Fiorentina anche per l’anno prossimo sono ai minimi storici. L’ex allenatore anche di Basilea e Leicester infatti sembra aver subito i fortissimi contrasti dal deludente mercato di gennaio scorso proprio nei confronti di una proprietà viola che ai suoi occhi non ha fatto il massimo degli sforzi possibili per rinforzare adeguatamente una rosa allora piazzata al secondo posto. Dall’altra parte la società farà chiaramente intendere a Paulo Sousa che anche per la prossima stagione non ci si discosterà dalla politica dell’autofinanziamento, ovvero non verranno messi a disposizioni ‘denari freschi’ e ciò che verrà investito sarà frutto eventualmente solo dei soldi derivanti dalle cessioni.
Viavai estivo Sul piede di partenza Ilicic, con cui il tecnico viola fra l’altro sabato a Verona ha avuto uno screzio nei minuti finali del match, e Vecino. Possibile la cessione anche di Bernardeschi nel caso arrivassero offerto superiori ai 25 milioni di euro. Dall’altra parte Paulo Sousa ha sul ‘piatto’ le lusinghe del Porto, e forse anche la volontà di voler rescindere, a costo di rinunciare all’attuale ingaggio che lo lega alla Fiorentina fino al giugno 2017. Nel frattempo, in silenzio, c’è chi sta lavorando anche su eventuali nomi alternativi all’attuale mister gigliato. In risalita le quotazioni di Mazzarri, stabili le chance per Stellone e Maran, anche se il sogno segreto sarebbe quello di convincere Stefano Pioli, fra l’altro un ex gigliato, a rinunciare al pre accordo già preso con l’Udinese, e scegliere il club dei Della Valle. In città a Firenze si osserverà l’incontro Paulo Sousa-società con la massima attenzione, ma anche con l’amarezza profonda di qualcosa che quest’anno sembra essere ancora una volta andato storto per tanti piccoli particolari che non hanno permesso alla Fiorentina di crescere, sia sul campo, che nel club.