Nei giorni scorsi La Nazione di Siena ha pubblicato un’intervista doppia a Laura Vigni e Eugenio Neri, rispettivamente di Sinistra per Siena e Movimento Civico senese, che nel 2013 si erano presentati candidati sindaco. Questa volta hanno deciso di presentarsi uniti alle amministrative del prossimo anno e lanciano il progetto di “Unione popolare senese”, una sorta di raggruppamento civico che, disconnesso ai partiti, sappia presentarsi come autentica alternativa alla guida della Città. Per questo invitano tutti i senesi a non avere più paura e impegnarsi a costruire la Siena del futuro. Autentico appello civico aperto a tutti (M.T.).
A che punto è il progetto Neri-Vigni? Nelle ultime settimane c’è stata una forte condivisione in Consiglio Comunale ma dal punto di vista politico?
Eugenio Neri «In queste settimane ci siamo confrontati su valori e idee. Abbiamo incontrato tante persone, deluse, ma che hanno ancora voglia di impegnarsi per la comunità perché in questo progetto vedono una novità vera nel panorama locale e perché la nostra non è una battaglia meramente politica, ma civica, per ridare valore a questa città. Da qui nasce l’Unione Popolare Senese».
I prossimi passi quali saranno?
Laura Vigni «Stiamo elaborando una carta fondante, un manifesto di valori con un messaggio chiaro e trasparente: “Svegliamoci e riprendiamoci la città”. L’abbandono in cui versa ancora S. Miniato, dove ci troviamo, ad esempio, dimostra chiaramente l’incapacità dell’amministrazione Valentini, che ha fatto tante promesse ai cittadini, senza mantenerle. Noi vogliamo fare esattamente l’opposto e far tornare Siena la città dove sentirsi liberi e guardare al futuro senza paura».
Il primo punto di contatto che vi unisce però sta nel fatto che avete lasciato il consiglio prima della scadenza della legislatura…
Eugenio Neri «Lo abbiamo fatto per motivi diversi: entrambi non abbiamo smanie di visibilità né siamo mosso da calcoli politici, a differenza di chi sui giornali attacca il Pd e l’amministrazione e poi resta in giunta e vota qualsiasi cosa arriva sui banchi della maggioranza. E poi in Consiglio Comunale i due consiglieri Ernesto Campanini e Giuseppe Giordano stanno facendo un grandissimo lavoro, intervenendo sempre su temi importanti, con proposte ma anche contrastando iniziative pericolose per i cittadini, come sul caso di Pian delle Fornaci».
Si stanno ripetendo gli appelli all’unità della sinistra. Cosa rispondete?
Laura Vigni «Noi siamo aperti, lo abbiamo già detto ma di certo non con chi prende in giro i cittadini. Che sia chiaro: chi ha sostenuto e votato ogni proposta della giunta Valentini se ne deve prendere le responsabilità, senza inganni né ambiguità. Questi richiami all’unità a sinistra hanno il solo scopo di raccogliere voti degli scontenti, per poi convogliarli a sostegno del Pd».
Ma avete un candidato sindaco? Sarà uno di voi due?
Eugenio Neri «Intanto candidiamo la voglia di riscatto della città. Nel nostro progetto non c’è niente di preconfezionato a partire dai nomi, stiamo chiedendo alle persone se hanno voglia di partecipare e appassionarsi al futuro di Siena, non di seguirci per interessi o ritorni: di persone valide ce ne sono, a loro apriamo la porta della nostra casa. Vogliamo marcare un segno fra noi e quando fanno nel Pd locale, dove c’è un continuo toto-sindaco a seconda degli accordi del momento tra correnti. Ma non solo: siamo stanchi di personaggi lugubri che si candidano a qualsiasi cosa, o di un vicesindaco che è entrato con la tessera del Pd, poi esce dal partito, la sua lista attacca l’amministrazione ma lui resta a fare il vicesindaco».
Un giudizio su Valentini?
Laura Vigni «E’ l’esempio dell’inconcludenza e della mancanza di coraggio, oltreché della scarsa conoscenza della realtà: nessuna progettualità originale e subalternità ai poteri forti. Un governo della città non può essere fatto di spot isolati, perché senza un progetto Siena non sarà in grado di rispondere in maniera vincente alle nuove sfide, pur avendo le energie e le competenze per affermare le proprie eccellenze».