Grande momento di democrazia diretta nel salone della Società “Il Cavallino”. La Contrada del Leocorno ha invitato Sindaco, Vicesindaco, due assessori (Maggi e Mazzini), Questore, Comandante dei Carabinieri e Priori a un dibattito pubblico sulla vivibilità del centro storico. Un confronto serrato ma civile, nella tradizione delle assemblee di Contrada, dove non è stato consentito a Sindaco e Vicesindaco di riempire il tempo a disposizione con troppe parole, richiamandoli in maniera franca e diretta all’ascolto dei cittadini e alle loro domande.Sono state chieste azioni concrete – da parte dell’amministrazione e delle forze dell’ordine, ognuno nel proprio ruolo – contro inciviltà, sporcizia, vandalismo, schiamazzi, viabilità, ubriachezza molesta e atti di violenza. Sul tavolo, c’erano gli orari di chiusura dei locali e quelli di lavoro dei Vigili Urbani, il diritto al lavoro, al divertimento, al riposo, la necessità di vigilare e intervenire tempestivamente e con efficacia.
Parola d’ordine: collaborazione Si è notato, in chi era chiamato a rispondere alle istanze dei cittadini, qualche sorriso imbarazzato e un filo di malcelato nervosismo di fronte a osservazioni e domande incalzanti e molto concrete, con le quali si chiedeva pubblicamente conto dell’operato delle istituzioni al servizio della comunità. Quello del Leocorno è stato il modo corretto di proporsi come interlocutore attivo: un’iniziativa coraggiosa e nuova, o meglio rinnovata, condotta e organizzata in maniera impeccabile dal Priore Paolo Bartolini e dai suoi collaboratori: una maniera di operare che poggia su una civiltà antica di rapporto diretto e dialettico con il potere. La parola che più è risuonata all’interno della serata è stata: collaborazione. Una collaborazione fra cittadini, istituzioni e forze di pubblica sicurezza che deve essere ricercata e accolta. A fronte della sensazione di un certo scollamento tra amministratori e gente comune, emerge con forza il ruolo delle Contrade nella salvaguardia del territorio, come trait d’union tra amministratori e amministrati. Un ruolo che le Contrade devono riprendersi, secondo le proprie funzioni, attraverso una partecipazione attiva e costruttiva, non politicizzata da nessuna parte, alla vita della Città: un’espressione genuina delle richieste e delle proposte del popolo delle Consorelle a favore di Siena.
Contrade, l’anima di Siena Ho già avuto occasione di dire che le Contrade sono, per chi è chiamato a governare la città e mantenere l’ordine pubblico, un alleato prezioso. L’iniziativa del Leocorno – alla quale è auspicabile che facciano seguito iniziative analoghe da parte di altre Consorelle di controllo del territorio, espressione di senso civico e attenzione verso tutte le tematiche che riguardano il bene comune – sottolinea una volta di più, se mai ce ne fosse bisogno, il ruolo delle Contrade che non sono violenza, ma civiltà, cultura, tradizione, autoregolamentazione ed equilibrio sociale, perché fondate su valori umani positivi inossidabili. Quelle Contrade che sono l’anima di Siena.