Una svolta nelle ricerche della vita su Marte: a segnarla, con la scoperta di tracce biologiche fossili, e la pubblicazione di un articolo sulla rivista International Journal of Aeronautical and Space Sciences, sono stati tre ricercatori italiani, guidati dal professor Giorgio Bianciardi del dipartimento di Biotecnologie mediche dell’Università di Siena. Con due colleghi del Cnr, Vincenzo Rizzo e Nicola Cantasano, Bianciardi ha analizzato fotografie provenienti dal Rover Opportunity della Nasa, che da più di dieci anni percorre la superficie di Marte, trovando formazioni di origine biologica, allo stato di fossili. Più specificamente i ricercatori, studiando foto di rocce sedimentarie, hanno evidenziato microstrutture del tutto simili alle stromatoliti e alle altre microbialiti terrestri, cioè a strutture minerali che sul nostro pianeta sono state fabbricate da colonie di microrganismi, come le alghe unicellulari.
La ricerca Il lavoro di ricerca ha unito le competenze geologiche del Cnr con quelle biologiche del ricercatore senese, specie nel campo dell’analisi dei segnali e delle forme biologiche. «In questo studio, abbiamo selezionato e confrontato un consistente gruppo di immagini relative a microbialiti terrestri ed altrettante immagini relative a riprese dei rovers marziani della Nassa, prevalentemente di Opportunity – spiega Bianciardi -. La somiglianza delle strutture evidenziate sulla Terra e su Marte è davvero notevole. I parametri di forma frattale calcolati ne identificano la perfetta somiglianza tra le microbialiti terrestri e le immagini marziane, con una fortissima evidenza statistica nell’analisi di 40mila microstrutture Terra-Marte analizzate».