Oltre 100 opere tra dipinti, video, installazioni e performance: è ‘The Cleaner’, prima grande retrospettiva italiana dedicata all’artista di origine serba Marina Abramovic, dal 21 settembre al 20 gennaio in Palazzo Strozzi a Firenze. L’esposizione si propone di ripercorrere le tappe salienti della carriera di Abramovic con una selezione dei suoi lavori più significativi, arricchita dalla riproposizione, effettuata da artisti selezionati per l’evento, delle performance che più l’hanno resa celebre in oltre cinquanta anni di carriera artistica. Le esibizioni, che impiegano attori e coreografi professionisti, verranno ripetute ogni giorno della durata della mostra. Organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e curata dal direttore generale dell’ente Arturo Galansino, ’The Cleaner’ ha come main sponsor Unipol.
Prima retrospettiva dedicata a donna-artista A presentarla a Firenze, oltre alla stessa Marina Abramovic e ad Arturo Galansino, sono stati, tra gli altri, anche il sindaco Dario Nardella, la presidente della Regione Monica Barni. L’esposizione è la prima retrospettiva che Palazzo Strozzi dedicata ad una donna artista, ma si è augurata Abramovic, «spero che tante altre possano seguire dopo la mia. E’meraviglioso essere in Italia -ha sottolineato – L’Italia è sempre stata estremamente importante per me fin da bambina quando prendevamo il treno di ‘seconda classe’ per andare a Trieste a comprare i jeans. Allora da noi avevamo il comunismo, non avevamo soldi ed eravamo ben contenti» di venire in Italia. «Poi ho iniziato a venire qui per apprezzare le sue bellezze artistiche: sono andata alla Biennale di Venezia, ho apprezzato anche venendo in Toscana la ricchissima cultura italiana, è qui in Italia che ho fatto le mie prime mostre-performance a Milano, Napoli, Firenze e Bologna, ed è viaggiando che ho imparato l’italiano. Devo dire che con l’Italia ho molto in comune perché come noi siete un popolo molto emotivo e molto drammatico ma anche inventivo e pieno di coraggio, e questo è molto correlato al mio lavoro».