E’ un gioco virtuale che salva davvero la vita in caso di arresto cardiaco. A realizzarlo un team italiano e interdisciplinare di due anestesisti rianimatori e due ingegneri esperti di realtà virtuale dell'Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell'Informazione e della Percezione della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, a cui si aggiunge un team specializzato nella creazione di videogiochi, che ha conquistato un finanziamento di 200 mila euro per svilupparlo e trasformarlo in un kit capace di insegnare come prestare soccorso a un infartuato.

Come funziona Il gioco, denominato Mini-Vrem, acronimo di Mini-Virtual Reality Enhanced Mannequin, spiega una nota della Scuola, «potrà essere utilizzato tanto dal personale sanitario, quanto da un pubblico più ampio che avrà la possibilità di esercitarsi in maniera innovativa e accattivante. Il progetto ha ottenuto il più alto riconoscimento nell'ambito della competizione europea Future of health award, promossa da Games for health Europe e potrebbe rappresentare un mezzo valido per insegnare le manovre da compiere a un alto numero di potenziali soccorritori. Ideato dall'anestesista rianimatore Federico Semeraro, Mini-Vrem è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori dell'Italian resuscitation council, della Scuola Sant'Anna e dallo Studio Evil, specializzato nello sviluppo di video giochi: il suo obiettivo principale è la diffusione della cultura della rianimazione cardiopolmonare per aumentare il più possibile il numero di persone che potrebbero aiutare soggetti colpiti da arresto cardiaco improvviso.

Articolo precedenteL’Amerigo Vespucci ormeggia a Livorno fino all’8 luglio. La cittadinanza potrà salire a bordo
Articolo successivoRimor, sindacati: «Istituzioni attivino urgentemente un tavolo di crisi»