milan-fio1Il direttore sportivo viola Daniele Pradé il giorno della presentazione del centrocampista Joan Verdù, 4 settembre scorso, fra le dichiarazioni che rese alla stampa per oltre un’ora in sede di analisi del calciomercato estivo, disse che la Fiorentina aveva già preso per la sessione di trattative invernali che si sarebbe aperta ad inizio 2016, un difensore, ed aveva bloccato un centrocampista, salvo poi aggiungere soltanto 8 giorni fa che quel centrale era Lisandro Lopez, bloccato dal Benfica per un infortunio del compagno Luisao, accaduto però lo scorso 10 novembre. Chissà cosa sarebbe accaduto ieri sera se veramente il tecnico gigliato Paulo Sousa avesse avuto a disposizione un altro elemento da schierare davanti a Tatarusanu invece di Roncaglia, Tomovic ed Astori, unici superstiti di una difesa priva dello squalificato Gonzalo Rodriguez. Se poi ci aggiungi che la Viola ha dovuto e dovrà rinunciare per almeno altri 40 giorni a Badelj, poche ore fa sostituito a San Siro dal redivivo Mario Suarez, ecco che il Milan che vedeva giocarsi la panchina di Sinisa Mihajlovic, guadagna tre punti nel proprio stadio, dove non vinceva da quasi un mese, condannando al quarto k.o. nelle ultime sei partite i gigliati che se non condannano in classifica la Fiorentina, ancora appena sotto il gradino del podio, raccontano di una squadra in debito di ossigeno, condizione ed uomini.

milano-fio2La sconfitta con il Milan Paulo Sousa aveva fatto capire da metà novembre scorso che non avrebbe voluto contare su un gruppo di uomini, eppure ad oggi rinforzi zero, se non si consideri il prossimo arrivo di Tino Costa, terza scelta per la linea mediana, a fronte di manchevolezze difensive, sugli esterni ed in attacco. Bocciati Giuseppe Rossi e Babacar dal 1’, Paulo Sousa si ricrede solo a metà ripresa, con anche un mezzo infortunio di Alonso che fa bruciare la terza sostituzione. Zero o quasi la prestazione dei viola in attacco, mentre in difesa disastrose le prove di Tomovic e Roncaglia, con il peggior Bernardeschi da inizio campionato ed una formazione nervosa, stressata, abbandonata se non fisicamente dalla proprietà, sugli spalti di San Siro presente Andrea Della Valle, nelle scelte di gestione, con una Fiorentina che ha deciso di non rinforzarsi tempestivamente, ed ora è in crisi nera. Un gruppo ampio di elementi ai margini, da Gilberto a Verdu a Blaszsczykowski passando, al netto di ieri sera, per Mario Suarez e Babacar. Nelle prossime ore attesi altri acquisti ma la sensazione è che i gigliati abbiano gettato l’occasione della grande stagione.

sousa sbuffaLa Fiorentina non graffia «La base del gioco si è mantenuta ma non siamo stati incisivi, poco verticali e non abbiamo concluso.- ha sottolineato nel post gara Paulo Sousa – Abbiamo una buona base che ci fa ben sperare per il futuro. Il Milan ci ha chiuso bene, ci ha impedito di accelerare mentre a noi è mancata la cattiveria, la volontà di ricercare palla e poca possibilità di concludere. I nostri avversari ci hanno chiuso in tutti i corridoi centrali, dobbiamo e possiamo fare di più. Rinforzi? Ho già parlato diverse volte di calciomercato, sappiamo benissimo di quello che la squadra ha bisogno per concorrere, la società lavora per migliorarci, io sono concentrato su quello che ho a disposizione, e sulla prossima». «Nell’ultimo terzo di gara con un po’ di pazienza e di cattiveria avremmo potuto creare piu’ occasioni da gol.-ha spiegato Borja Valero a nome della squadra viola- Sono cose che succedono questi momenti, peccato che siano arrivate due sconfitte di fila e sembra che sia un momento brutto. Ora dobbiamo abbassare la testa e lavorare piu’ che mai e tornare alla vittoria domenica prossima. Abbiamo affrontato Milan e Lazio che ci hanno studiato vedendo le gare precedenti, si sono difese molto bene ed è stata dura creare occasioni da gol. Peccato perché a Palermo avevamo giocato bene, venivano da un bel momento ma dobbiamo tornare presto a quello che siamo stati quest’anno. Io centrocampista centrale? Basta allenarsi bene, poi vedremo cosa deciderà il mister. Non ci riesce di ribaltare il risultato una volta passati sotto nel punteggio ma è difficile cambiare l’inerzia di una gara quando si va sotto. Dal mercato non mi aspetto nulla, quello non è il mio lavoro».