Fra i cosiddetti tifosi vip che hanno il cuore viola e sostengono la Fiorentina dagli spalti del ‘Franchi’ ogni singolo match che la squadra gigliata gioca in casa, c’è anche l’ex Procuratore Capo della Repubblica, e storico Giudice che ha indagato sui processi fra Stato e Mafia, e sui legami fra quest’ultima e i gangli pulsanti della società italiana, Giuseppe Quattrocchi. Proprio quest’ultimo ha ricevuto il premio ‘Col viola nel cuore’, istituto da una speciale giuria presieduta da Maria Federica Giuliani, presidente della commissione sport di Palazzo Vecchio. AgenziaImpress ne ha approfittato per parlare proprio con il capo della Procura di Firenze per cinque anni, ed oggi coordinatore dell’ufficio ‘Città sicura’ del Comune guidato da Dario Nardella, della sua passione per i colori gigliati.
La prima «Dopo una partita, Fiorentina-Messina, chiusasi in maniera disastrosa per la squadra della mia città d’origine, sono diventato viola nel cuore ed anche oltre – ha raccontato proprio Giuseppe Quattrocchi –. Soffro ogni gara, qualsiasi sia l’orario o il giorno di disputa del match, perchè per me la Fiorentina è passione. Soffro di più a vedere la partita in televisione. Probabilmente anche la vicinanza dell’altra gente mi conforta ed invece la solitudine della visione televisiva della partita, il timore che da un momento all’altro possa succedere qualcosa, senza che nessuno di noi possa dire una parola, mi sconvolge, tanto è vero che io alla televisione vedo la metà delle partite della Fiorentina».
Un genero juventino L’ex procuratore capo della Repubblica in tribuna autorità al ‘Franchi’ di Firenze è seduto molto vicino al primo tifoso della formazione gigliata, quel patron viola Andrea Della Valle sempre scatenato nel seguire le gesta della sua Fiorentina. «Io sono in zona super protetta quindi non temo le esuberanze del presidente– ha aggiunto Giuseppe Quattrocchi –. Mio genero è tifoso juventino? Lo confesso, è vero, è un suo difetto grosso che se avessi conosciuto prima, non gli avrei concesso mia figlia (ride ndr.) ma se il Padre Eterno mi fa vivere ancora, auspico che il nipotino possa diventare tifoso gigliato. Ha già avuto regali di oggetti della Fiorentina quando è nato, con la maglietta e la tutina ma mia figlia glieli doveva mettere quando suo marito non c’era».
Questione d’autorevolezza Da uomo di legge, Giuseppe Quattrocchi ha anche parlato della scelta del club gigliato legata alle ultime decisioni avverse da parte di alcuni arbitri che secondo molti tifosi viola hanno penalizzato il percorso della squadra guidata da Paulo Sousa in questa stagione, sia in Europa League che in campionato. «Non c’è dubbio che alcune decisioni ultimamente siano state non felici nei confronti della Fiorentina – ha concluso Quattrocchi – Bisogna vedere in che cosa consiste la voce da alzare in certe situazioni. Farlo in maniera sguaiata a mio avviso non rende, ed invece l’autorevolezza e la fermezza che si acquista all’interno della struttura calcistica, come ha fatto la Fiorentina fino ad oggi, e lo deve fare ancora di più con i risultati, riesce sicuramente a far dare a quella voce un significato più elevato di quanto solitamente non si abbia se isolata alla mera e vuota protesta».