È deludente il pareggio raccolto fra le mura amiche dalla Fiorentina di Paulo Sousa che esce dal campo dopo lo zero a zero contro l’Atalanta ascoltando prima i fischi sonori dei propri tifosi, e poi anche il coro rivolto ai giocatori di tirare fuori…gli attributi. È allarme in zona gol per i viola che per la seconda partita su quattro, fra quelle interne , non va a segno. Eloquente il dato che mostra come la Fiorentina da gennaio scorso, momento in cui era seconda in classifica, nello scorso campionato, ha collezionato complessivamente quattro vittorie, otto pareggi ed otto sconfitte.
Grattacapi viola Servirà un’analisi profonda nei giorni che avvicineranno i gigliati all’impegno infrasettimanale di giovedì prossimo in Repubblica Ceca contro lo Slovan Liberec, nella terza sfida del proprio girone di Europa League. Contro la formazione guidata da Giampiero Gasperini non ha pagato la scelta, richiesta a furor di popolo dai supporter viola a Paulo Sousa, di schierare contemporaneamente dal 1′ la coppia Babacar-Kalinic, con Bernardeschi esterno offensivo a destra e Borja Valero tornato centrocampista centrale. La Fiorentina è apparsa lenta, prevedibile, apatica, con pochissimi palloni arrivati in zona d’attacco. E per fortuna dei viola che Petagna non è stata in giornata, a differenza delle sue precedenti tre partite in cui aveva segnato tre gol, altrimenti oggi si parlerebbe di secondo k.o. consecutivo. L’unico dato positivo così per i gigliati è l’ennesima partita casalinga, la quarta, senza subire gol. «Non sono preoccupato dalla nostra quarta partita senza vittorie perchè abbiamo passato anche l’anno scorso un periodo forse simile ma eravamo in una posizione diversa di classifica per cui ci giustificavano tutto – ha sottolineato nel post-partita Davide Astori – I fischi dei nostri tifosi a fine partita bisogna prenderli dal lato positivo. Noi dobbiamo essere sempre equilibrati anche se dovessimo perdere otto a zero una partita, non possiamo permetterci di calare di tensione. Capiamo i fischi, sappiamo che potevamo fare di più ma ci aspettiamo subito di reagire dalla partita di Europa League di giovedì perchè non possiamo fermarci a piangere su questa partita. Tranne che con il lavoro non si può uscire da questo momento, non possiamo abbassare la guardia, non possiamo soffermarci sui fischi presi. Giochiamo fra quattro giorni quindi testa al campo già da domani. Cosa dire ai tifosi? I loro fischi sono stati a caldo, fischi che anche noi giocatori capiamo quindi ci aspettiamo la loro vicinanza anche nelle prossime partite».