Bella ma incompiuta. È la Fiorentina che torna con zero punti dalla trasferta in casa della Roma di Garcia, sempre più seconda forza del campionato alle spalle delle Juventus. La prestazione dei Viola della capitale lascia qualche perplessità. Non tanto per la qualità del gioco espresso, visto che il possesso palla espresso è stato comunque di primissimo livello, quanto per la capacità di pungere in attacco dove è mancato soprattutto l’attacco alla profondità. E, in tal senso, l’assenza di Mario Gomez si fa sentire e inizia ad essere un caso «Non so di preciso quando rientrerà», ha detto Montella nel post partita.
 
Viola spuntati La Fiorentina in attacco dispone dell’attuale capocannoniere della Serie A. Ma Giuseppe Rossi da solo non può bastare, specie se, come all’Olimpico, viene imbrigliato da un forte duo difensivo come quello formato da Benatia e Castan per la Roma. Manca questo alla Fiorentina: un maggiore di peso in avanti. Leggasi anche Mario Gomez. Non è un caso che i giallorossi, inserendo un centravanti di ruolo come Destro, siano riusciti a far loro una delle contese più equilibrate e stilisticamente belle da vedere di questa prima parte del massimo campionato italiano di calcio. «La Roma è una grandissima squadra che ha fatto una grandissima partita, ma la Fiorentina ha dimostrato di potersela giocare alla pari – ha detto nel post partita Vincenzo Montella -. La partita è stata equilibrata, a tratti c'è stata la supremazia loro, a tratti la nostra. Noi abbiamo avuto varie occasioni per portarci in vantaggio ma non siamo stati bravi a sfruttarle. Loro hanno avuto qualche occasione e l'hanno sfruttata. Per quel che abbiamo fatto vedere in campo questa partita avremmo potuto anche vincerla. Ma noi accettiamo la sconfitta, anche se brucia». Il passo falso dell’Olimpico, scorrendo la classifica, può essere digerito tutto sommato bene, malgrado la zona Champion’s si allontani. Per riacciuffarla però serve un briciolo di concretezza in più, la stessa che è mancata contro i capitolini.
 
Livorno-Milan 2-2 Nell’anticipo del sabato, il Livorno di Nicola era andato vicinissimo al fare lo sgambetto al Milan di Allegri e solo una doppietta del più forte attaccante italiano in attività, Mario Balotelli, ha negato ai labronici la gioia di tre punti che sarebbero stati oro colato in ottica trasferta. In ogni caso la prova degli amaranto, in una partita giocata a viso aperto contro una grande della Serie A, dimostra che i presupposti per crescere ci sono ancora. Servirà fare qualche ulteriore passo in avanti. Specie in difesa perché lo occasioni concesse ai rossoneri sono state troppe. Meno male che in più di un’occasione ci ha pensato un Bardi formato super che, sulla spinta della stima ricevuta da molti addetti ai lavori, può sperare – attraverso simili prestazioni – di strappare un biglietto e una maglia per Brasile 2014.