Sulle tracce delle mescite. E’ questo il tema del nuovo appuntamento con “Scoperte” la serie di passeggiate guidate in notturna nel centro di Siena che giovedì 24 luglio porterà turisti e curiosi alla scoperta dell’arte dei vinai e tavernai. “Non ti mettere in cammino se la bocca non sa di vino” è il titolo dell’appuntamento, che citando una frase popolare nello slang senese condurrà il pubblico nei luoghi del gusto e dell’ospitalità che hanno caratterizzato il centro cittadino, anche in epoca contemporanea.

L’arte dei vinai e dei tavernai – Nella Siena del Duecento era già ‘bersaglio’ di regolamentazioni, che sul finire del secolo intimarono il divieto di vendere vino dopo le campane serali. Nel 1302 contava 41 aderenti ed il loro vino ‘gabellato’ rappresentava il principale introito finanziario per il Comune, che in quegli anni elaborava la prima forma di costituzione in lingua volgare. È l’arte dei vinai e tavernai, figure di retroguardia ma costantemente presenti nella storia senese.

Il percorso – Da Via Camollia, antica sede di osterie per i contadini che arrivavano a vendere i prodotti in città al vicolo dei Pollaioli, dove la mescita di si accompagnava alla contrattazione del pollame. Montanini, San Cristoforo, le Donzelle sono alcuni degli altri siti che hanno molto da raccontare in merito a come Siena ha accolto e dato ristoro a residenti e ‘forestieri’: lo faranno tramite le guide turistiche Federagit di Siena e provincia, le quali condurranno una serata che per l’occasione varierà il consueto orario e luogo di partenza. Anziché da piazza del Campo, le Scoperte del 24 luglio partiranno alle 20.30 dal civico 167 di via Camollia, sede di un vinaio tutt’ora in attività presso il quale, presentandosi con un po’ di anticipo (ore 20) sarà possibile ‘testare’ con occhi orecchie e palato la via contemporanea alla ‘mescita senese’. Lo stesso accadrà anche al capolinea, un’ora e mezzo più tardi in via Sant’Agata, in corrispondenza di un’altra delle vinerie superstiti della città.