ROMA – “Esprimo soddisfazione per la decisione del Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco di inviare la candidatura de ‘Il paesaggio del sistema delle ville-fattoria del Chianti Classico all’Unesco’, affinché sia sottoposta a una valutazione preliminare degli organismi consultivi ai fini dell’iscrizione nella lista del Patrimonio mondiale. È una candidatura che valorizza un paesaggio identitario della nostra nazione, che ha il pieno sostegno del ministero della Cultura”.

Così il ministro Gennaro Sangiuliano. La candidatura si colloca nella categoria dei paesaggi culturali e si compone di un’area che comprende sette Comuni distribuiti su due province, Firenze e Siena, e che occupa un’area di circa 54.000 ettari. La proposta rappresenta, attraverso la sua integrità e bellezza, una testimonianza eccezionale del processo di rinnovamento che, avviato a partire dal XVI secolo, ha dato luogo ad un nuovo sistema insediativo agricolo efficiente e sostenibile. L’immagine del territorio storico è ancora oggi delineata dalla ritmica sequenza di edifici tipologicamente differenziati, ma coerenti con l’organizzazione produttiva unitaria della villa-fattoria, dalle sapienti scelte localizzative delle costruzioni, che ne consentono un’ampia intervisibilità, e dalla continuità delle tradizionali connessioni fra aree boscate e le aree destinate alle principali colture arborate. La valutazione preliminare degli organi consultivi del Comitato del Patrimonio Mondiale è il primo gradino della nuova procedura stabilita dall’Unesco per l’iscrizione di siti nella Lista del Patrimonio Mondiale. Essa ottimizza il lavoro degli Stati della Convenzione, fornendo una prima valutazione sul dossier di candidatura e offrendo osservazioni su cui concentrare gli sforzi durante la redazione della documentazione di candidatura. Il progetto, coordinato dal ministero della Cultura attraverso l’Ufficio Unesco del Segretariato generale, è stato promosso dalla Regione Toscana e sostenuto dalla Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico. Le attività di scambio con l’Unesco sono state assistite dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale.