vignetoA partire dal primo gennaio entra in vigore il nuovo regime di “autorizzazioni all’impianto” per I vigneti.  Una svolta non di poco conto per il territorio senese, per tutto il settore produttivo vinicolo e per i 6 Consorzi di tutela del vino. Per questo motivo l’Unione Provinciale Agricoltori di Siena ha organizzato un momento di confronto e approfondimento sul tema con il convegno “Impianto vigneti dai diritti alle autorizzazioni”, luci ed ombre del nuovo sistema in vigore dal 2016 (Venerdì 20 novembre dalle 9,30 Auditorium CCIAA di Siena).

Il programma Ad aprire l’incontro sarà il presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena Giuseppe Bicocchi; ad illustrare il nuovo sistema delle autorizzazioni sarà il direttore generale delle politiche e dell’Unione Europea del Mipaaf Felice Assenza, mentre le opportunità e le criticità saranno illustrate dal Direttore dell’Area Economica e Centro Studi di Confagricoltura Vincenzo Lenucci. A dibattere sull’impatto sulle produzioni saranno i rappresentanti dei 6 Consorzi di tutela del vino senesi e le conclusioni sono affidate all’assessore all’agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi. Modera il giornalista Alessandro Maurilli.

Come cambia la normativa per gli impianti dei vigneti Fino al 31 dicembre 2015 per impiantare un nuovo vigneto è necessario avere un “diritto di reimpianto” acquistato o ottenuto a seguito di un espianto di una superficie vitata.

Dal primo gennaio 2016, in virtù delle nuove disposizioni approvate con la riforma della Politica Agricola Comune del 2013 e tese ad una maggiore liberalizzazione del mercato, il sistema dei diritti di reimpianto si esaurisce e si trasforma in un sistema di “autorizzazioni”.

In pratica chiunque voglia impiantare un nuovo vigneto può presentare sul Sian (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) una apposita domanda e potrà ottenere, salvo disponibilità l’autorizzazione appunto ad impiantare la superficie che intende investire a vigneto.

Le autorizzazioni complessivamente concesse in Italia non devono però superare l’1 per cento del totale del “vigneto nazionale” quindi non superare i 6.450 ettari complessivi; ettari comunque ripartiti tra le varie Regioni e Province autonome.

I criteri di tale ripartizione saranno precisati, come altri aspetti applicativi, in un Decreto Ministeriale del Mipaaf in corso di approvazione. Su di esso è mancata recentemente l’intesa in Conferenza Stato Regioni e da fine novembre esso potrebbe essere discusso dal Consiglio dei Ministri per una sua eventuale approvazione.

Le domande per ottenere le autorizzazioni al nuovo impianto si potranno presentare tra il 15 febbraio ed il 31 marzo di ogni anno, prevede la bozza di DM. Le Regioni e le Province autonome rilasceranno le autorizzazioni a seguito di istruttoria entro il primo giugno successivo.

I diritti di reimpianto preesistenti (oggi si stima ci siano in Italia 45mila ettari), come prevede la normativa comunitaria:

possono ancora essere ceduti tra operatori sino al 31 dicembre 2015;

potranno essere convertiti in “autorizzazioni”, oltre i 6.450 ettari massimi consentiti dall’incremento dell’1%, in qualsiasi giorno compreso tra il 1° gennaio 2016 e sino al 31 dicembre 2020.

Le autorizzazioni ottenute dalla conversione di “diritti” al pari delle altre autorizzazioni non potranno essere oggetto di cessione.