FIRENZE – Oggi la protesta dei pescatori di Viareggio (Lucca) si sposterà davanti al Consiglio regionale. Saranno una cinquantina a manifestare la rabbia per una situazione che si trascina da tempo.

Il porto è di nuovo tutto insabbiato e gli interventi tampone si sono rivelati inefficaci. Le barche non possono uscire ed entrare in sicurezza, perchè i fondali hanno un’altezza ridotta. Due settimane fa un peschereccio è rimasto incagliato, fortunatamente senza conseguenze per gli occupanti. “Stiamo parlando — ha evidenziato Alessandra Malfatti, presidente della Cittadella della pesca di Viareggio e consigliera di Confcooperative Fedagripesca Toscana — di un settore composto da 39 imbarcazioni per la pesca a strascico, più un altro centinaio di attività di piccola pesca artigianale, per un totale di 200 posti di lavori diretti, escluso cioè il cosiddetto indotto. In un anno normale il fatturato complessivo della nostra marineria supera i 5 milioni di euro: numeri importanti, ma oggi più che mai messi a rischio e che richiedono impegni concreti e non più rimandabili da parte di Regione e Autorità portuale”.

Il presidente regionale Eugenio Giani si era recato a vedere di persona la situazione, promettendo i fondali a 5 metri. In realtà, come ha osservato Malfatti “la profondità oscilla fra 1,5 e 3,5 metri, a seconda del punto. Quindi, i lavori emergenziali sono serviti a ben poco”