Indicatore, da tranquillo paese alle porte di Arezzo a “piccolo Bronx”. L’episodio dell’esplosione del bancomat della filiale di Banca Etruria non è altro che l’ennesimo furto avvenuto in paese, denunciano gli abitanti, vittime di una crescente criminalità.
Senza illuminazione La signora Mara racconta che, spaventata dall’improvviso scoppio nel cuore della notte, si sia affacciata alla finestra ritrovandosi testimone del furto. «Io l’ho visto nel cono di luce della mia finestra perché fuori era tutto buio, perché qui siamo completamente al buio, ormai non c’è nemmeno un lampione». Abitante e commerciante della zona, ci spiega come da anni la strada sia di notte priva di qualsiasi illuminazione.
Il sottopassaggio «Piramide di Cheope» L’ultimo lampione attivo, è stato rimosso per proseguire i lavori di completamento del sottopassaggio per l’interporto ferroviario, il cui cantiere è attivo dal dicembre 2012. Da quella data i cittadini lamentano numerosi disagi e degrado. Tanto più che la fine dei lavori stenta ad arrivare. «Noi la chiamiamo la Piramide di Cheope – raccontano i commercianti che aggiungono -, perché pensiamo che gli egizi ci abbiano messo meno tempo a fare la piramide che noi questo sottopassaggio. Il cantiere è attivo solo pochi a giorni a settimana».
Il timore di aggressioni e furti Mancano i marciapiedi, gli attraversamenti pedonali, e causa cantiere la possibilità di attraversare la strada e accedere dall’altra parte del paese. Di notte per il buio totale, la paura di aggressioni e rapine cresce. La signora Mariella, farmacista col negozio a due passi dal luogo dell’esplosione denuncia: «tra noi commercianti ci dicevamo, in questa strada buia e deserta, tra quanto verranno a rubare? Detto fatto! E se le cose non migliorano, tra quanto toccherà a noi?».
Stesse tasse, diversi servizi Negli ultimi due anni la sicurezza ad Indicatore sembra diminuita. Bar, Tabacchi e case del paese sono stati quasi tutti vittime di furti ripetuti e violenti. Le persone hanno paura e si sentono abbandonate dall’amministrazione. «Noi paghiamo le stesse tasse che ad Arezzo. Perché non abbiamo gli stessi servizi? Perché non c’è mai una pattuglia che vigila per le strade? Se Indicatore non fosse in questo stato di abbandono i malviventi non se ne approfitterebbero in questo modo».
di Anna Martini