Cominciano in questi giorni i lavori di restauro alla Porta a San Giorgio, a pochi metri dal Forte di Belvedere a Firenze. I cantieri dureranno sette mesi, per un costo di 250 mila euro. Il progetto fa parte del più ampio piano di recupero delle mura che ammonta complessivamente a cinque milioni e 200 mila euro. Al momento sono state già rinnovate Porta al Prato, Porta San Frediano, Porta alla Croce, le torri della Serpe, San Niccolò e della Zecca, e i bastioni del Forte, per un importo pari a tre milioni e mezzo. Ancora restano da restaurare Porta Romana e Porta San Gallo.
Un po’ di storia La porta fu costruita nel 1324 sul colle di Boboli, su progetto attribuito ad Andrea Orcagna. A partire dal 1528, all’epoca dell’assedio di Firenze, fu ribassata in modo da risultare meno vulnerabile ai cannoneggiamenti. Le modifiche alle fortificazioni furono realizzate su progetto di Michelangelo e interessarono tutto il tratto compreso fra Porta San Miniato e Porta San Giorgio, con la creazione del bastione detto “della Ginevra”, del bastione San Giorgio e del “cavaliere del Malatesta”. Il tratto del circuito murario compreso tra Porta San Giorgio e Porta San Miniato non fu coinvolto dagli abbattimenti realizzati dal Poggi nella seconda metà dell’Ottocento. Negli anni trenta del Novecento il Comune di Firenze realizzò, sotto la direzione dell’architetto Ezio Zalaffi, l’allargamento delle dimensioni della porta, demolendo la controporta bugnata cinquecentesca. La porta conserva sul fronte esterno un bassorilievo con San Giorgio e il drago, calco (1953) dell’originale di fine Trecento realizzato da Andrea da Pontedera custodito in Palazzo Vecchio. All’interno, sotto l’arco, sorretto da capitelli duecenteschi, c’è un affresco di Bicci di Lorenzo, staccato nel 1953, raffigurante la Madonna in trono col Bambino e i santi Leonardo e Giorgio (1430 circa). La Porta ‘soffre’ soprattutto per l’inquinamento e per gli agenti atmosferici. L’appalto prevede il restauro conservativo del paramento murario in pietra forte della Porta e di alcuni tratti murari immediatamente adiacenti e il consolidamento statico dell’arco a sesto ribassato. I lavori prevedono inoltre la pulitura accurata e rimozione di sporco e piante infestanti, la verifica della stabilità delle parti sommitali, il consolidamento degli elementi staccati, e la realizzazione di sistema antivolatile, per impedire in futuro la colonizzazione del sottotetto da parte dei piccioni.