Foto Cgil Firenze

Vertenza Giubbe Rosse: dopo tre aste andate deserte, il rischio chiusura dello storico esercizio commerciale di piazza Repubblica a Firenze «è concreto a meno di miracoli, di sicuro l’attività non potrà proseguire ancora per molto con la curatela fallimentare» si legge in una nota di Cgil Toscana.

Presidio di protesta Per questo oggi la Filcams Cgil, insieme ad alcuni lavoratori, ha fatto un presidio di protesta davanti al locale. «Mai avremmo pensato che in Toscana, e anche nel resto del Paese, stante la notorietà del marchio, non ci fosse un imprenditore, singolo o associato, interessato ad una attività imprenditoriale in pieno centro a Firenze, che avesse voglia di legare il proprio nome al rilancio di un caffè che ha attraversato la storia letteraria del Novecento e che è, anche oggi, fra i più famosi non solo in Italia», hanno detto Massimiliano Bianchi (segretario generale Filcams Cgil Firenze) e Rosa Anna Lombardo (Filcams Cgil Firenze).

Omissione di soccorso da parte dell’imprenditoria toscana Bianchi sul caso Giubbe Rosse parla di «omissione di soccorso» da parte dell’imprenditoria fiorentina: «In questi mesi abbiamo scritto più volte alle associazioni di impresa per capire come mai un marchio così importante non sia di interesse per loro. Ancora oggi non abbiamo avuto risposte. Il Caffè Giubbe Rosse non interessa, ed è grave: perché? L’imprenditoria fiorentina si occupa solo di sviluppo aeroportuale? Questa città rischia di diventare un museo, una vetrina: nemmeno due anni fa ha chiuso il bar Giacosa, un caso simile a quello delle Giubbe Rosse, anche quello un locale storico dove nacque il cocktail Negroni di cui in questi giorni si celebra il centenario. Ma senza il lavoro, quello vero, non ci sarà mai sviluppo. Il tempo sta per scadere, invitiamo nuovamente gli imprenditori a fare il loro mestiere, per salvare le Giubbe Rosse e le oltre 20 persone che ci lavorano».

 

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