Le elezioni regionali toscane con ogni probabilità slitteranno di due mesi rispetto alle previsioni: non più a metà marzo, quindi, ma a maggio. E’ l’effetto dell’emendamento alla legge di stabilità presentato dai senatori Pd Andea Marcucci e Franco Mirabelli che ha l’obiettivo di istituire l’election day per tutte le regionali e le amministrative. «Le elezioni dei Consigli regionali possono avere luogo non oltre i 60 giorni successivi al termine del loro mandato», è il passaggio chiave dell’emendamento. «Ci muoviamo nella direzione di una legge del 2011 – spiegano i parlamentari – che autorizza laddove sia possibile un’unica giornata elettorale, dando la facoltà alle Regioni di prolungare per due mesi la loro attività. Votare a maggio regionali ed amministrative porterebbe ad un risparmio valutabile tra i 100 ed i 150 milioni di euro», concludono Marcucci e Mirabelli.
Carte rimescolate Una notizia clamorosa che potrebbe scompaginare i piani delle forze politiche toscane già in movimento con le scadenze dettate dai tempi ristretti per arrivare fino a marzo. A partire dal Pd, che sabato è chiamato a decidere, tra l’altro, sulle richieste dei civatiani riguardo tempi e firme da raccogliere: cosa succederà adesso? Enrico Rossi correrà da solo, o si allargheranno le maglie per consentire il confronto con Luciano Modica? Ritmi cambiati anche per il centrodestra, che verosimilmente si prenderà altro tempo per decidere: Giovanni Donzelli, di Fratelli d’Italia, ha rilanciato anche oggi la sua candidatura e chiede che vengano messe sul tavolo le alternative (da tempo ci sono i nomi di Giovanni Lamioni, presidente della Camera di commercio di Grosseto, e del consigliere regionale di Forza Italia Stefano Mugnai). Entro venerdì dovranno essere presentate le autocandidature a consigliere del Movimento 5 stelle, dalle quali poi scaturirà anche il candidato alla presidenza della Regione dei grillini.