stefano mugnai
Il candidato di Forza Italia alle regionali Stefano Mugnai

E’stato presentato ufficialmente presso il Caffe ‘Giubbe rosse’ di Firenze  il candidato di Forza Italia per la corsa alla poltrona di governatore della Toscana: Stefano Mugnai. Affiancato dal consigliere regionale azzurro Maurizio Nascosti, il presidente uscente della commissione sanità della legislatura che ormai è ai suoi sgoccioli, ha lanciato già segnali dialettici di grande sfida al suo piu’ serio rivale nella sfida che avrà il primo turno il prossimo 31 maggio, ovvero Enrico Rossi. «La mia candidatura è una candidatura assolutamente di sintesi, il partito è tutto con me, lo sento, lo avverto – ha spiegato lo stesso Stefano Mugnai – Tutto il partito si impegnerà in questa campagna elettorale importante perché è una campagna elettorale fatta da noi toscani di Forza Italia che continueremo a stare in Toscana anche dopo le elezioni, perché qui siamo nati, cresciuti, qui abbiamo fatto nascere i nostri figli per noi la Toscana è importante, non è soltanto una vetrina per prendere dei voti da portare in qualche altro palcoscenico. Noi siamo convinti che questa Toscana migliore non possa passare da una riproposizione del modello che la sinistra ha portato avanti in questi anni, l’alternativa forte, vorremmo fosse un’alternativa ampia di coalizione».

«La riforma sanitaria è un errore madornale» Mugnai ha battagliato contro il governatore Rossi nella recente legislatura soprattutto sul piano della riforma sanitaria. «La riforma sanitaria è un errore madornale fatto da Rossi semplicemente per aver qualcosa da raccontare in campagna elettorale dopo quattro anni e mezzo di inerzia spesi a farsi la guerra con Renzi sulla leadership della sinistra in Toscana- ha sottolineato ancora Mugnai – L’esito di questa guerra poi è noto a tutti. E’una riforma pericolosa fatta in due tappe: quella prima delle elezioni raccontata come il taglio delle Asl; le Asl vengono tagliate ma le poltrone no, anzi andranno ad aumentare,e già ci sono i primi costi in piu’ di questa parte di riforma. La parte peggiore è quella che arriverà dopo le elezioni, dopo che i toscani avranno votati, e lì, laddove noi avevamo chiesto il taglio delle poltrone, arriveranno i tagli dei posti letto. Si dovranno trovare 250 milioni derivanti da tagli al personale e quindi conseguentemente dal taglio dei posti letto. Questo significa che in intere zone della regione l’offerta sanitaria sia per qualità che per quantità sarà drasticamente ridimensionata. E’una riforma che anziché aggredire gli sprechi va ad aggredire l’offerta sanitaria a tutti i cittadini toscani e compromette un principio cardine, quello dell’omogeneità nell’accesso ai servizi sanitari. Ci saranno zone della Toscana, ovviamente non Careggi, non le Scotte, non Cisanello, dove l’offerta sanitaria sarà  molto inferiore rispetto a quella che abbiamo conosciuto in questi anni».

«Lavorare per costruire un’alternativa forte ad un sistema di potere che non ha più spinta propulsiva» Una candidatura quella di Mugnai che punta ad unire e che si regge su alcuni punti cardine che l’uomo che proverà a coordinare le anime regionali di Forza Italia ritiene molto forti. «Credo che si debba lavorare per costruire un’alternativa forte ad un sistema di potere che non ha piu’ spinta propulsiva – ha concluso Mugnai – Qui in Toscana la sinistra non è che vince perché uno crede al sol dell’avvenire, ma vince perché in questi anni la sinistra è stata in grado di organizzare una rete diffusa di interessi e di saper appagare tutta una serie di rendite di posizione ma questa è una situazione che può durare nel momento in cui vi sono risorse sempre crescenti. Siamo in una situazione purtroppo dove le risorse sono sempre meno, questo sistema così pesante, così burocratizzato rappresenta una zavorra alla possibilità di sviluppo e di ripresa di tutto il nostro sociale ed economico. Questo non è il frutto di un errore ma è frutto di una scelta politica ed un’impostazione ideologica che vuole che la politica debba mettere sotto tutela ogni aspetto della vita dei cittadini e questo lo fa per una finalità molto semplice, far si che poi ci sia un ritorno in termini di consenso clientelare da poter spendere ogni qualvolta si va a votare. Da questa situazione però sono molto meno i cittadini che traggono beneficio da questo sistema, vi sono le condizioni di poter costruire un’alternativa vera, forte, per una Toscana migliore»