«Penso che le regionali non siano un punto di arrivo ma un punto di partenza per la ricostruzione di un grande popolo di moderati, repubblicani, chiama moli come ci pare ma comunque alternativi alla sinistra di Matteo Renzi». Così la deputata di Ncd Nunzia De Girolamo partecipando questa mattina a Firenze ad un’iniziativa a sostegno della candidatura di Giovanni Lamioni a governatore della Toscana.
«Partiti di centrodestra, grande errore spaccarsi»«I partiti di centrodestra hanno commesso un grande errore a spaccarsi, qui come in altre regioni – ha aggiunto De Girolamo – Purtroppo accade spesso nel centrodestra. Lo siamo perché ci son o dei personalismi e la politica non si fa né con personalismi, né per diritti acquisiti. Nessuno se lo può permettere, soprattutto in un momento difficile come questo per gli italiani. Noi dobbiamo rappresentare le istanze della gente e quindi incontrarci di nuovo intorno all’idea di Paese. Credo che Lamioni abbia da imprenditore un’idea di Toscana, di come gestire la regione Toscana, come governarla, che doveva attrarre tutti ed invece evidentemente il personalismo di qualcuno, le conflittualità hanno vinto in questa fase. Sono convinta che dal 1 giugno avremo diversi campanelli in varie regioni d’Italia che indurrà a trovare un senso dello stare insieme, non sulle persone».
«Dobbiamo costruire un’alternativa a questo Premier» Ma che test saranno per Area Popolare le prossime regionali? «Sarà un test per noi perché ci sono una serie di esperimenti territoriali e quindi apriamo il partito a tante persone che c’hanno messo la faccia e ci hanno creduto – ha concluso De Girolamo – Credo però che dal 1 giugno si apra una nuova fase per Area Popolare: noi dobbiamo essere coerenti, io lo dico da tanto, non possiamo continuare a governare con Matteo Renzi perché onestamente la Toscana è una grandissima regione, non è una slide, non è una cartolina. Io da questo premier vedo solo tante slide e lavagne e poiché sono una donna del sud, con Renzi che sta togliendo tanto al Sud e lo toglie anche al Nord ascoltando le parole di un imprenditore che ogni giorno si sporca le mani con i problemi della gente, immagino che anche per coerenza noi dovremmo uscire da questo governo, salutare Matteo Renzi, consegnarlo alla sua bella sinistra, che non è più la sinistra di una volta ma una bella imitazione del passato, e fare in modo di costruire un’alternativa a questo premier, alla sinistra. Noi abbiamo fatto un percorso, abbiamo fatto le riforme, abbiamo fatto la legge elettorale, siamo ad un bivio e che questo bivio ci separi da lui».