CHIUSI – Giorgio Masina è stato per più di un decennio consigliere comunale di Montepulciano, ha ricoperto in formazioni centriste ruoli di livello provinciale a Siena. Oggi è responsabile di Azione. Lo abbiamo sentito in merito alla fusione tra la Banca Valdichiana e Banca Tema di Maremma.
Da quando tempo lei è socio di Bcc?
Sono socio Bcc Montepulciano dal 2009. Preciso di intervenire a titolo personale e di socio della Bcc, anche se ovviamente il mio contributo è in linea con le idee di Calenda.
Fusione Banca Valdichiana Banca Tema. Discussione tra i soci s’infiamma
Parliamo della fusione
Premetto che non ho ricevuto alcuna comunicazione per l’assemblea del 7 giugno, che pure mi sembra importantissima.
Non ha ricevuto comunicazioni di alcun tipo? Però nelle filiali ci sono i manifesti.
Non ho ricevuto alcuna comunicazione. L’avviso affisso in filiale lascia il tempo che trova, visto che oggi in banca ci si va pochissimo e la maggior parte degli utenti operano via Internet. In ogni caso, qualora dovesse svolgersi come le ultime assemblee, le quali causa Covid sono state gestite in modo tale da rendere difficile una reale partecipazione, sarebbe comunque inutile parteciparvi.
Che tipo di fusione è quella in atto?
È una fusione che mi pare essere di fatto un atto dovuto ed inevitabile. Il punto è capire per quali ragioni ci si fonde, con chi è se sia possibile mantenere un reale legame con il territorio.
La giovane vita di Valdichiana è ipotizzabile che sia successo qualcosa che abbia compromesso lo stato di salute della giovane banca in fase di fusione tra Montepulciano e Chiusi? Diversamente sarebbe stato ipotizzabile che il livello di patrimonializzazione della banca fusa non avrebbe retto per molto tempo.
Mi pare evidente che la fusione Chiusi-Montepulciano non abbia funzionato. Di fatto Montepulciano è stata annessa a Chiusi con la giustificazione che la seconda era la Banca forte e Montepulciano da sola avrebbe avuto difficoltà. Pochi mesi dopo emergeva purtroppo come la realtà fosse ben diversa, e Chiusi avesse grandi difficoltà, taciute prima della fusione, e sofferenze non previste. Ciò ha portato anche a dimissioni improvvise ad alti livelli.
Più che di fusione si potrebbe parlare di incorporazione?
Probabilmente questa situazione rende oggi necessaria quest’ulteriore fusione, che a me effettivamente pare essere più una incorporazione.
Le piace l’idea di Banca Tema, la costa grossetana ha flussi di liquidità provenienti dal terziario, si potrebbe dire più ricca.
Ho forti dubbi sul soggetto individuato, di cui peraltro si parla già da un paio d’anni, per una questione di contiguità territoriale. Grosseto e la Costa sono lontane ed hanno sensibilità e necessità imprenditoriali ed economiche diverse da quelle delle nostre zone. Nutro quindi forti dubbi sul fatto che potrà essere mantenuto un legame con il territorio poliziano e in generale di riferimento della precedente Banca. Ciò in parte è anche voluto e conseguenza della riforma delle bcc voluta qualche anno fa da Renzi, che per motivazioni in parte anche comprensibili ha finito per recidere il legame tra casse rurali e territorio che costituiva l’essenza di queste banche.
Però c’è la politica locale, che potrebbe farsi sentire.
Onestamente non sarà facile per la politica locale farsi sentire a Grosseto – peraltro governata da tutt’altra maggioranza politica – per tutelare la presenza sul territorio e i dipendenti. Qualche commento di amministratori locali particolarmente ottimisti mi ha un po’ stupito, poiché le cose non mi appaiono essere così facili.
Come vede il futuro del credito alle imprese in Valdichiana?
Spero che possa essere salvaguardato il patrimonio umano e imprenditoriale della Bcc di Montepulciano.