“Il progetto civico già c’è e ci sono anche le persone giuste per portarlo avanti. Sarà un progetto che noi accompagneremo, nell’interesse generale di un salutevole cambiamento.
Non chiediamo ai chiusini di cambiare la loro fede politica, ma di rendersi conto di come la sinistra abbia mal governato e tradito la comunità chiusina che è stata mortificata e tradita su questioni fondamentali come salute, ambiente e lavoro. Noi offriamo una discontinuità amministrativa e una volontà di rispettare e valorizzare questa meravigliosa comunità.”
Il commissario della Lega della provincia di Siena, Guglielmo Picchi, non è affatto meravigliato di quanto sta avvenendo a Chiusi (Siena), riguardo le frizioni tra il sindaco uscente Juri Bettollini ed il Partito Democratico e delinea il panorama in cui il centrodestra si presenterà agli elettori alle prossime amministrative. Picchi sa che a Chiusi difficilmente il centrodestra sfonderà, alle ultime amministrative la lista di coalizione capeggiata da Mirco Salaris ha raccolto il 5% non riuscendo a portare alcun consigliere in comune. Sulla base di queste considerazioni ritiene che sia inutile insistere con la “formula sbagliata” di presentare bandiere di partito, ma ritiene che sia più giusto sostenere “il lavoro già avviato da persone estranee alle dinamiche politiche che vogliono mettersi in discussione e fare qualcosa per il proprio comune, per interrompere la catena di errori e progettualità sbagliate che poi sono i cittadini chiusini a pagare”. Una convinzione secondo cui ad appoggiare una lista realmente civica potrebbero esserci anche Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Onorevole, state lavorando ad una lista civica o pensate di aggregarvi ad un lavoro già avviato?
“E’ un progetto già avviato da tempo, che noi corteggiamo perché il nostro interesse è che a Chiusi vi sia una salubre discontinuità come c’è stata anche in altri comuni, dove il cambiamento ha messo fine ad una grave carenza amministrativa che alla fine si traduce in crisi economica, il cui prezzo lo pagano i cittadini, con tasse comunali maggiorate, risorse private sprecate e denaro pubblico speso male”.
Guglielmo Picchi, è deputato di lungo corso, laureato in Economia a Firenze con specializzazione in Business administration presso la Bocconi, apparentemente non è legato al territorio ma conosce bene le vicende chiusine: “Diciamo che la Lega ha valide persone sul territorio come Francesca Cappuccini, Stefano Giorni, Elisabetta Valenti che mi hanno ben descritto la situazione e mi hanno fornito materiale che ho studiato e mi sono fatto una idea molto precisa di ciò che è accaduto negli ultimi anni e di ciò che è necessario”.
E lei che idea si è fatto?
“Innanzitutto a Chiusi la comunità non è spaccata, casomai ad essere spaccata è la sinistra che ha capito che presentando Bettollini per il secondo mandato rischia di perdere molti voti. Chiusi risente di una crisi economica che in realtà non si è mai affievolita e risente di scelte sbagliate che hanno prodotto oltre allo spreco di risorse la frustrazione diffusa di occasioni mancate. La vicenda dello stadio ad esempio, di cui si è molto parlato, alla fine non ha avuto ricadute positive ma solo negative, con una comunità che si è ritrova fortemente indebitata a causa dei mutui accesi per la realizzazione. Un’opera non propriamente necessaria rispetto a ciò di cui forse il paese necessitava che poi altro non era che una gestione più oculata delle proprie finanze. Ciò si può dire per l’associazione Orizzonti d’Arte, dove noi del centrodestra non abbiamo potuto esercitare alcun controllo, e non ci vuole molto a intuire, che rispetto ai milioni e milioni di euro impiegati il ritorno non si può certamente dire sia sotto gli occhi di tutti o meglio constatare un vero e proprio spreco delle tasse dei chiusini. Poi ci sono le carenze amministrative, le porto l’esempio delle scuole con il disagio che comporta a molte famiglie le prese di posizioni preconcette, perpetuate con metodi non certo degni di una comunità avanzata”.
Quindi la ricetta del cambiamento auspicabile quale sarebbe?
“Innanzitutto accantonare le preclusioni ideologiche, soprattutto quando a pagare il prezzo delle scelte che ne conseguono sono i cittadini. Nel chiedere il voto metteremo i chiusini difronte alle loro responsabilità, perché chi ha amministrato la città fino ad ora lo ha fatto per mandato elettorale, quindi sono stati i cittadini a volerli. Noi non possiamo smontare ciò che è stato fatto, ma certamente i capitoli di spesa dovranno essere revisionati e realizzare un vero taglio agli sprechi per indirizzare però in senso strategico le risorse, avendo sempre come fine ultimo il benessere della comunità. Al tempo stesso ci vogliono investimenti seri per bonificare aree del territorio comunale che ne hanno fortemente bisogno. Restando in tema, c’è da chiudere la vicenda carbonizzatore che in questo momento è sospesa, ma non vi è stata rinuncia da parte di Acea, quindi è ancora aperta”.
Se siete così ambiziosi perché poi la scelta di in una lista civica dove casomai non avete un diretto controllo del programma?
“Si tratta di allargare il campo di gioco per vincere una partita che non è quella del centrodestra contro il centrosinistra, in palio non c’è preminenza ideologica da affermare ma la guida di un’amministrazione pubblica che se ben condotta può dare frutti in termini di tenore di vita dei cittadini”.