Dopo anni di attesa, oggi la riapertura: le antiche Logge del Grano restaurate, ospiteranno i prodotti della terra. Si è svolta ad Arezzo, la cerimonia di fine dei lavori di ristrutturazione dell’ex Mercato delle Logge del Grano rimasto chiuso al pubblico per anni.
La ristrutturazione La struttura è stata restaurata dal Comune con la collaborazione della Regione Toscana grazie al PIUSS, (Piano Integrato Urbano di Sviluppo Sostenibile) che ha finanziato con contributi europei e regionali circa il 50% dell’intervento costato 1 milione e 418mila euro. L’edificio misura circa 52 metri di lunghezza, 12,5 di larghezza e 7 metri in altezza. Il progetto era quello di riportare l’edificio alla sua forma originaria. In questo senso la struttura è stata totalmente svuotata di tutto ciò che nel corso degli anni era stato costruito al suo interno. Sono state eliminate le vecchie tamponature e recuperati gli archi – appunto, le Logge – che in origine caratterizzavano l’edificio. Una volta riaperti tutti gli archi perimetrali, sono state realizzati delle grandi vetrate che permettono l’ingresso della luce naturale. Sono stati smontati i due padiglioni del tetto inseriti nel dopoguerra, e sono stati costruiti due nuovi timpani nei lati minori dell’edificio. In linea col progetto si è realizzata la completa demolizione del solaio di primo piano e delle scale interne, con la ricostruzione di un nuovo solaio parziale con ascensore/montacarichi e un ballatoio lungo il perimetro dell’edificio. Al primo piano è stato realizzato un vano cucina, e uno spazio a soppalco che si progetta di destinare alla degustazione ed esposizione dei prodotti. A piano terra è stato creato un ampio open-space da destinarsi alla vendita, oltre a questo anche un apposito spazio destinato alla vendita del pesce, e poi vani per ospitare celle frigorifere e servizi.
La storia de Logge del Grano Il fabbricato faceva parte di un progetto redatto dall’ingegnere comunale Lorenzo Corsi nella seconda metà dell’800 per la sistemazione dell’area a valle della Badia delle Sante Flora e Lucilla, insieme alla creazione di un nuovo spazio urbano utilizzando l’orto della Badia stessa, divenuta poi Piazza del Popolo. Lo stabile fu adibito a mercato coperto all’interno del quale si commercializzavano cereali e grano, da qui il nome di “Logge del Grano”. Nel 1930 fu utilizzato come palestra dalle vicine caserme militari e dopo la seconda guerra mondiale l’immobile divenne un’autostazione e parte dei suoi spazi interni ed antistanti furono utilizzati come deposito per autobus. Negli ultimi anni l’edificio ha svolto la funzione di uffici pubblici subendo interventi architettonici che ne avevano modificato la struttura. Abbiamo chiesto all’assessore alle attività produttive del Comune di Arezzo, Paola Magnanensi, di spiegarci il progetto. «Si può parlare di un compromesso tra il classico mercato coperto e una vetrina per le eccellenze del territorio?».
«Io non userei la parola compromesso – ha precisato l’assessore – perché questo sarà un vero e proprio sistema: una rete di imprese del settore agricolo, unite in un progetto di crescita condivisa e sostenibile. Per ora sono 67 le aziende che usufruiranno di questo spazio per la vendita diretta dei loro prodotti, autentiche eccellenze del nostro territorio aretino, con una preferenza per quelle biologiche, stagionali e di qualità, qui finalmente reperibili a kilometro zero. Le aziende selezionate avranno l’obbligo di associarsi per delineare un modello di autogestione in grado di garantire il buon andamento del mercato. Obiettivi del soggetto gestore saranno quelli di permettere a ciascun produttore di vendere direttamente i prodotti, di offrire alla cittadinanza un servizio quotidiano di vendita di prodotti locali di qualità, di creare un rapporto virtuoso con la ristorazione ed i locali pubblici. È come un ritorno alle origini per le Logge del Grano, ma pensando ai mercati e alle esigenze di questi tempi». Secondo le comunicazioni ufficiali del Comune di Arezzo, questo spazio andrà ad ospitare – non si sa ancora quando – uno «spaccio stabile di vendita diretta di prodotti locali del settore enogastronomico, aperto dal lunedì al sabato con eventuale apertura anche la domenica e nei giorni festivi». Lo spazio però, ad un primo sguardo, poco si confà all’idea di ‘mercato coperto’ che siamo soliti trovare nelle altre città, basti pensare al Mercato di San Lorenzo a Firenze. Anche se il Comune ci tiene a precisare che quello delle restaurate Logge del Grano non sarà un ‘mercato coperto’, si fa a fatica, per il momento, ad immaginare questa bella struttura dagli interni total white riempita di cibi, sapori e profumi della terra. Potrebbe, in alternativa, divenire uno spazio espositivo perfetto, per eventi, mostre e vernissage, quasi naturalmente vocato alla cultura. Sicuramente una volta riempito di stand e leccornie farà tutto un altro effetto.