Vendemmia ottima per la qualità, con una quantità ridotta del 5% rispetto al 2009. Le cantine sociali senesi riunite in Confcooperative Siena, danno i primi risultati della vendemmia 2010. Le tre cooperative sociali della provincia (Cantina Viticoltori Senesi-Aretini; Chianti Geografico; Vecchia Cantina di Montepulciano) rappresentano da sole oltre 900 aziende vitivinicole. In altre parole contano più del 10 per cento dell’intera produzione vitivinicola senese. “Le cooperative  – afferma Mario Marchi, direttore della Confcooperative senese – sono lo strumento ideale per aiutare le realtà vitivinicole medio-piccole ad avere uno sbocco commerciale nei mercati”. Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano, Chianti Classico e Colli senesi, Vernaccia di San Gimignano, Valdichiana bianco e Doc Orcia, sono alcune delle denominazioni prodotte dalle cooperative che grazie alla forma associativa vanno sul mercato con un ottimo rapporto qualità-prezzo. “Il sistema delle cooperative offre vantaggi agli agricoltori e ai consumatori – spiega Marchi –. In un comparto ad alto livello competitivo e qualitativo, come quello del vino, le cantine sociali rappresentano un segmento prezioso per il settore agroalimentare”.


Cantina Viticoltori Senesi-Aretini – Dalla Valdichiana alla Val d’Orcia, passando per la Valdarbia, la vendemmia 2010 è a metà raccolta. “Registriamo – spiega Angelo Del Dottore, presidente della Cantina Viticoltori Senesi-Aretini di Sinalunga – buone gradazioni a fronte di una quantità delle uve raccolte inferiore del 10% rispetto all’anno precedente”. Sono saliti a 340 il numero dei soci conferitori della Cantina, che produce: Chianti Docg e Riserva, Colli senesi, Valdichiana bianco e Igt, Rosso toscano e Doc Orcia. “Il numero dei soci in costante crescita – continua Angelo Del Dottore – dimostra come i nostri vignaioli trovino nella cooperativa strumenti e servizi molto importanti per le loro produzioni. I lavori di ristrutturazione hanno portato alla sistemazione di nuovi impianti di condizionamento e fermentini, in grado di offrire servizi sempre migliori alle aziende associate”.


Chianti Geografico – “Il vero problema che viene fuori dalla vendemmia 2010 riguarda il rischio di abbandono dei vigneti”. Ad affermarlo è Marco Toti del Chianti Geografico, che associa 200 aziende in tutta la provincia, per 39mila quintali di uve in 570 ettari di vigneto. “E’ vero che quest’anno il clima non ha favorito la vendemmia – spiega Toti – ma a preoccuparci non è la riduzione della quantità raccolta, ma la bassa remunerazione delle uve. Se continua a diminuire la remunerazione per gli agricoltori, cresce il rischio di abbandono e di dismissione delle coltivazioni della vite”. Un allarme chiaro quello dei viticoltori del Chianti Geografico, che dopo la riduzione subita lo scorso anno, quando il prezzo delle uve era sceso in media del 15 – 20%, per il 2010 sperano di mantenere i risultati almeno stabili. È basso anche il prezzo del vino sfuso, che ferma il Chianti Classico a 100-110euro l’ettolitro, una quotazione che – sostengono i viticoltori – non copre neanche le spese.


Vecchia Cantina – I viticoltori dal Chianti a Montalcino, da Montepulciano alla Valdichiana, concluderanno questa settimana la vendemmia di vitigni tardivi come il cabernet. Per un’annata che si preannuncia di ottima qualità ci sono anche segnali positivi per quanto riguarda la ripresa del mercato. “Dopo la raccolta del Merlot – spiega Eros Trabalzini, presidente della Vecchia Cantina di Montepulciano (380 soci per 95mila quintali di uve) – stiamo ultimando la vendemmia del sangiovese ed iniziato quella del cabernet, che raggiunge dopo la maturazione ottimale. La raccolta in termini di quantità segna una riduzione del 5%, mentre la qualità dell’annata 2010 sembra ottima”. La Vecchia Cantina oltre alle aziende poliziane (produzione di Vino Nobile e Rosso di Montepulciano) annovera soci anche della zona della Doc Cortona, Chianti e Chianti Colli senesi. “Un’area vasta in cui i viticoltori, nonostante i timidi segnali di ripresa – dichiara Trabalzini – hanno bisogno di impegno e di azioni concrete da parte della politica e del sistema creditizio, a sostegno delle imprese del settore agricolo”.


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