Richiami vivi catturati in Campania e smistati in Toscana per essere poi rivenduti in varie parti d’Italia. Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato e della polizia provinciale di Firenze e Perugia hanno scoperto un vasto traffico illegale di animali catturati vivi per profitti illeciti pari a alcuni milioni di euro.
Ogni uccello poteva fruttare fino a 1000 euro Nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Firenze sono state denunciate 9 persone. Perquisizioni sono state eseguite questa mattina in Campania, Umbria e Toscana. I reati contestati agli indagati sono associazione a delinquere, ricettazione, traffico di fauna selvatica e maltrattamento di animali. Gli uccelli da richiamo venivano catturati in Campania, per essere poi rivenduti in varie parti d’Italia. Il centro del traffico era la Toscana, in particolare le province di Firenze, Pisa, Pistoia, Lucca ed Arezzo, dove gli animali venivano smistati per la vendita. Venivano trasportati in piccole gabbie di legno, in pessime condizioni, tanto che alcuni esemplari non sopravvivevano ai viaggi. Circa due mesi fa un carico di 500 uccelli provenienti dalla Campania e destinati alla vendita in Toscana e Umbria è stato intercettato dagli investigatori nella zona di Battifolle (Arezzo). «Il giro di affari stimato attorno agli ambienti dei cacciatori e dei commercianti di uccelli da richiamo – spiega il Corpo forestale dello Stato – ammonta a circa 250.000 euro all’anno per ogni rivenditore. Ogni singolo uccello da richiamo, per le proprie qualità canore, può essere venduto anche a 1000 euro».