«Il ritorno di Corvino alla Fiorentina? Penso che se è tornato ha voglia di fare bene, quindi si vedrà. E’ appena iniziato il suo lavoro, cercherà di fare una Fiorentina più forte di quella dell’anno scorso e quindi se poi la famiglia Della Valle lo hanno scelto, ci ha parlato, sa l’entusiasmo che può avere e vediamo cosa farà». Giornata fiorentina fra gli stand della kermesse di moda di ‘Pitti immagine’ per l’ex bomber gigliato, oggi dirigente del Verona, Luca Toni, che ha approfittato della sua visita allo stand del marchio Lotto per parlare del periodo in casa viola, fra ritorno come uomo mercato di Pantaleo Corvino, l’uomo che lo portò all’ombra del Duomo del Brunelleschi 11 anni fa, e prospettive per la prossima stagione della rosa ancora una volta affidata a Paulo Sousa.
Investimenti necessari «Speriamo che Corvino possa fare meglio della sua prima esperienza in viola anche se avendo fatto molto bene allora, sarà comunque difficile – ha proseguito l’ex bomber nativo di Pavullo sul Frignano -. Noi venivamo da un’annata molto brutta, poi lui fu bravo a costruire una squadra che arrivò anche in Champions League. Adesso parte da una base buona perchè comunque la Fiorentina ce l’ha, però serve qualche colpo per migliorare il tasso tecnico, soprattutto delle cosiddette seconde linee. Paulo Sousa ha fatto bene, se è rimasto vuol dire che ha ambizione di migliorarsi, e soprattutto che ha avuto le garanzie migliori per fare una Fiorentina migliore dell’anno scorso. La Juve secondo me è già di un’altra categoria in vista del prossimo campionato, sta investendo ancora e la speranza è che le altre squadre, che possono essere la Fiorentina, il Milan, l’Inter o la stessa Roma, investano su giocatori altrettanto forti, altrimenti la Juve penso che ha vita facile in Italia – ha proseguito Luca Toni -. Sono contento che possano arrivare investitori stranieri in Italia per il calcio perchè vuol dire che il calcio italiano è visto con importanza dall’estero. A me piacerebbe che ci fossero più italiani in campo».
Parola di Passarella Un altro ex viola in queste ore si trova a Firenze ospite dell’amico procuratore argentino, Barend Krausz: Daniel Passarella. «Seguo poco il calcio italiano perchè lo ritengo molto abbassatosi di qualità. Ad esempio l’Italia contro il Belgio lunedì sera non mi ha convinto. Per farlo deve vincere contro la Germania, contro l’Argentina, contro le grandi squadre che ci sono in questo momento. Non la vedo all’altezza di queste e mi dispiace molto. Non lo dico con cattiveria. L’Italia di oggi ha perso l’essenza del gioco. Prima quando ci capitava di dover incontrare l’Italia, eravamo preoccupati di affrontarla, adesso vogliono giocare tutti contro l’Italia. Ha cambiato il proprio modo di giocare e non è convincente e ci sono troppi stranieri nelle squadre. Bisogna tornare ad un massimo di tre elementi stranieri per squadra e solo giocatori italiani nelle formazioni Primavera». Poi Passarella ha parlato anche di Fiorentina. «Mi sembra che non ci sia continuità di risultati e le ambizioni si siano un po’ ridimensionate nell’ultima stagione. Un peccato che non si sia sfruttato quell’ottimo inizio di annata e soprattutto che si sia perso l’entusiasmo della piazza di Firenze che io conosco bene e che può essere trascinante. Gonzalo Rodriguez in Nazionale argentina? E’ stato nella Selecion, credo che non sia adatto alle caratteristiche di gioco del c.t. e quindi abbia avuto meno chance di uno come Roncaglia. Io penso che se continua a giocare su alti livelli nella Fiorentina, abbia ancora possibilità di tornare ad essere convocato».