chianina.JPGLa valorizzazione della razza Chianina riparte dal suo territorio di origine, la Valdichiana. Diciassette Comuni delle province di Siena e Arezzo hanno, infatti, siglato questa mattina a Bettolle (Siena), un protocollo per la promozione del “Gigante Bianco” a partire dal suo storico luogo di produzione.

I numeri della Chianina In Valdichiana sono 105 le aziende che allevano Chianina certificata IGP per una produzione di 4546 capi. In Toscana sono 577 gli allevamenti iscritti all’IGP di cui 209 in provincia di Arezzo e 101 in provincia di Siena. Il protocollo riconosce «il valore della chianina come elemento strategico di sviluppo e l’opportunità di coordinare tutte le iniziative di promozione senza disperdere risorse ed energie». «Con il documento – ha spiegato il sindaco di Sinalunga Riccardo Agnoletti aprendo la XII edizione della Valle del Gigante Bianco – si vuole valorizzare l’identità territoriale attraverso percorsi turistici della zona di origine, attraverso una segnaletica coordinata, la creazione del Centro documentale e di un museo diffuso. Senza dimenticare il ruolo dell’allevatore ed il suo valore sociale».

La firma del protocollo
La firma del protocollo

L’assessore Remaschi: «C’è necessita di maggior coraggio e di maggiori investimenti» Proprio Bettolle è la patria storica della razza Chianina, qui è nato il professor Ezio Marchi, considerato il “padre” della chianina, il primo importante studioso al quale si deve l’origine del miglioramento genetico da animale da lavoro ad animale da carne e perché qui ebbe inizio, negli anni ’30 del secolo scorso, la selezione moderna. «C’è necessita di maggior coraggio e di maggiori investimenti soprattutto nelle stalle – ha concluso Marco Remaschi, assessore all’agricoltura della Regione Toscana – Dobbiamo lavorare sulla valorizzazione del prodotto, sulla tracciabilità della filiera, sulla identificazione delle produzioni legate ai territori. Io credo che tutto questo possa essere un veicolo importantissimo per lo sviluppo turistico di questo territorio».