valentini_bruno_1.jpgIl sindaco di Siena parla tanto. È una buona cosa per noi giornalisti. Esterna con maggiore lena su Monte dei Paschi e Fondazione Mps. Solitamente “auspicando” qualcosa, verbo che deve ritenere adeguato per sentirsi al riparo dalle accuse di ingerenze. Così ha via via auspicato molte cose. Quando auspica, riservatamente, presidenti per la Fondazione, suscita sempre auspici diversi dentro il Pd senese, che proprio Valentini, nel nome della governabilità – insomma, per non essere fatto fuori dal suo stesso gruppo consiliare Pd – ha consentito che restasse sostanzialmente ceccuzziano. Perché dopo aver vinto due partite da guerriero del rinnovamento – le primarie contro Mugnaioli e le elezioni – si è fatto mettere in un angolo dentro il Pd, subendo perfino una reprimenda violenta in una direzione comunale solo perché un’agenzia aveva virgolettato una sua frase: «Ceccuzzi lavora a Firenze».

Il Palio al Casalone (da "Il Tirreno" del 28 agosto)
Il Palio al Casalone (da “Il Tirreno” del 28 agosto)

Ecco, in quel caso, per il suo partito, Valentini aveva parlato troppo. Veniamo all’aggancio di cronaca. Ieri sera a Siena tv, Valentini ha correttamente motivato la sua assenza domani sera al Casalone, dove è stata inscenata una sorta di farsa del Palio, a cui erano stati invitati sindaco, Rettore del Magistrato delle Contrade e Priori. Oggi il Corriere di Siena scrive che Valentini non va «per impegni inderogabili». Non è così. Anche Valentini ha fatto la scelta di non andare, motivando la sua non presenza ai microfoni di Siena tv. E per considerazioni a tutela della festa, come aveva già fatto, in modo trasparente e netto, il Rettore del Magistrato delle Contrade, Fabio Pacciani.

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La Nazione (ed. Siena) del 27 agosto
La prima de "Il Corriere di Siena" del 27 agosto
La prima de “Il Corriere di Siena” del 27 agosto

 

Facciamo un passo indietro. I giornali senesi di ieri riportavano paginate sulla conferenza stampa nella sede di Canale 3 sull’evento grossetano. E anche nella titolazione si sottolineavano le presenze di sindaco e Rettore del Magistrato. Ovvio l’intento degli organizzatori: trasformare una comparsata di fantini all’ippodromo maremmano, in un vero e proprio «gemellaggio» senese-grossetano, nel nome del Palio, cui la presenza delle istituzioni cittadine e contradaiole avrebbe conferito una sorta di implicita benedizione. Ora è successo che già nello stesso pomeriggio di martedì intorno alle ore 16, il Rettore del Magistrato delle Contrade, Fabio Pacciani, abbia inviato una lettera agli organizzatori dell’evento grossetano, motivando il rifiuto all’invito con evidenti motivazioni di inopportunità. Sarebbe bastato che i giornali senesi dopo la conferenza stampa di martedì, avessero fatto una telefonata di verifica a Pacciani, per evitare di avvalorare la presenza al Casalone della massima rappresentanza contradaiola . Non l’hanno fatto e così hanno consentito agli organizzatori di ottenere dai giornali senesi il rilievo della presenza istituzionale delle Contrade, che invece era già stato ufficialmente negato.

Il "Corriere di Siena" del 28 agosto
Il “Corriere di Siena” del 28 agosto

Oggi, correttamente, il Corriere di Siena riporta almeno uno stralcio della lunga lettera del Rettore del Magistrato: «La scelta di non aderire all’invito non ha nessuna attinenza con la qualità dell’evento, ma riguarda il fatto che la presenza delle Contrade fuori dal contesto cittadino richiede motivazioni che in questo evento non esistono, e processi di condivisione che l’evento stesso non ha stimolato». Semplice, chiaro, Pacciani ha ben interpretato il ruolo che riveste, a garanzia della dignità delle Contrade. Poi lo ha fatto anche il sindaco.

L'assessore alla cultura Vedovelli e il sindaco Valentini
L’assessore alla cultura Vedovelli e il sindaco Valentini

Ecco, da qui in avanti,già a settembre il sindaco avrebbe altre cose a cui ridare dignità. Per esempio, alla scelta di coloro che gli hanno creduto sulla sua volontà di combattere dentro il Pd senese per il rinnovamento. Lo ha fatto solo fino alle primarie. E poi si tratterebbe di ridare dignità al ruolo dell’assessore alla cultura. Vedovelli c’è o non c’è? Lo dicano. E poi ridare dignità ai senesi depredati della loro banca e della loro città; delineare strategie di sviluppo per ridare dignità ai cittadini, soprattutto più giovani, con il lavoro. Tante cose, insomma, tante dignità da ritrovare, in cui il ruolo di un sindaco non può che essere quello del leader. Non di un gregario della politichetta senese, che si accontenta di stare in sella grazie alle estenuanti mediazioni dentro il Pd senese. Stesso metodo adottato da Ceccuzzi e Monaci. Valentini diceva di essere altro. Eppure continua a parlare soprattutto di Banca e Fondazione Mps, come facevano quelli del suo partito a cui il potere ha dato alla testa, artefici primari delle scelte politiche che sono alla base dello scempio di Siena. Le poltrone del Mps sono a saldo, ma continuano ad essere prodotto ricercatissimo nel mercato senese. Anche quelle della Fondazione: l’attribuzione di una di queste al giovane Marco Frigerio, ha addirittura indotto Siena Cambia ad un comunicato stampa di esultanza. Cosa che non avrebbe fatto neppure il Pds di una volta. Con il rischio di scambiare il cambiamento con una semplice ripartizione di poltrone, nel nome di «patti Clarich» a tutela della continuità di antichi metodi.