La Val d’Elsa senese alza e fortifica ulteriormente le barriere contro le infiltrazioni mafiose a protezione del proprio territorio grazie all’adesione al progetto San Francesco a cura del Centro Studi contro le mafie. A sancire l’impegno dei 5 Comuni (San Gimignano, Poggibonsi, Colle di Val d’Elsa, Radicondoli e Casole d’Elsa) il consiglio comunale aperto, in sessione straordinaria e in modalità congiunta, che si è svolto questa mattina al teatro Politeama di Poggibonsi alla presenza di oltre 300 ragazzi delle scuole medie e superiori del territorio oltre a rappresentanti del mondo associativo, economico, sociale e delle forze dell’ordine.
Un messaggio chiaro in periodo di crisi «Là dove ci sono territori in difficoltà – ha spiegato il primo cittadino di San Gimignano Giacomo Bassi in rappresentanza dei sindaci dei 5 Comuni -, con aziende in crisi, con la rete commerciale che non rende più come una volta, con famiglie in difficoltà per la disoccupazione, le organizzazioni malavitose potrebbero trovare terreno fertile e potrebbero introdursi creando dipendenza dai loro denari. Consci delle difficoltà che questo territorio ha, con l’iniziativa di oggi vogliamo dare un messaggio netto e chiaro: tutta la comunità, dalle istituzioni al tessuto sociale, dalle scuole al mondo economico, è pronta a fare il massimo per respingere qualsiasi soggetto che abbia intenzioni criminose. Quella di oggi è stata un’iniziativa importantissima – ha concluso Bassi – per riaffermare una cultura della legalità e dire no a qualsiasi progetto di infiltrazione mafiosa».
Quel concetto di “insieme” caro a Caponnetto All’iniziativa dal titolo “legalità e lotta alla criminalità organizzata in Valdelsa”, aperta con i saluti del presidente del Consiglio Comunale di Poggibonsi Enrica Borgianni, è intervenuto Alessandro De Lisi, direttore del Centro Studi Sociali contro le mafie, che ha sottolineato: «spero che qui possa nascere il primo pool antimafia fatto di ragazzi e politica territoriale in un progetto corale dettato da quel concetto di “insieme” che fu caro ad Antonino Caponnetto nella lotta alla criminalità organizzata. Così si combatte e si vince contro la corruzione, l’emersione fiscale e la malavita».
Una battaglia che riguarda tutti Intervenuto anche il Prefetto di Siena Renato Saccone che ha voluto evidenziare: «La battaglia contro la mafia riguarda tutti, in quanto le mafie non sono soltanto controllo oppressivo di territori limitati, ma inquinano la cultura, le libertà e l’economia ovunque, anche da noi. Questa è una battaglia culturale che deve vederci tutti uniti». Ampio e partecipato è stato il dibattito sul tema durante il quale numerosi ragazzi hanno voluto prendere la parola per fare domande e comprendere come rendersi partecipi e primi attori nella lotta alla criminalità organizzata. Sono intervenuti anche i rappresentanti di Regione Toscane e provincia di Siena e I rappresentanti dei gruppi consiliari che hanno sottoscritto il documento il progetto San Francesco. Il documento a cura del Centro Studi contro le mafie sarà oggetto di discussione nelle singole aule consiliari dei 5 Comuni Valdelsani per l’approvazione definitiva all’adesione.