PISA – L’Università di Pisa guida in Italia il progetto europeo ‘Rise-Vac’ , finanziato dall’Ue con 1,5 milioni di euro, che ha l’obiettivo di aumentare i tassi di vaccinazione nelle carceri di tutta Europa e che nei prossimi tre anni opererà per ridurre il numero di nuovi casi di malattie infettive prevenibili da vaccino nella popolazione carceraria.
Il team di ricerca pisano è coordinato da Lara Tavoschi, ricercatrice in Igiene generale e applicata al dipartimento di Ricerca traslazionale dell’Università di Pisa e include anche Laura Baglietto del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale, Davide Petri e Sara Mazzilli.
Pandemia ha messo in luce necessità di interventi più inclusivi
«Più che mai, la pandemia – osserva Tavoschi – ha messo in luce la necessità di concepire e attuare interventi preventivi inclusivi. Avendo come obiettivo i detenuti, il progetto mira a migliorare lo stato di salute di questa popolazione e ad aumentare la consapevolezza del valore dell’assistenza sanitaria di qualità nelle carceri quale strumento per contrastare le disuguaglianze in salute e contribuire all’obiettivo globale fissato dall’Oms di non lasciare indietro nessuno». Operatori sanitari e ricercatori utilizzeranno metodi basati sui dati epidemiologici e sulle evidenze scientifiche per valutare lo stato dei servizi vaccinali nelle carceri, elaborare linee guida e identificare buone pratiche per programmi di immunizzazione efficaci. Verranno inoltre sviluppate risorse per la formazione e l’istruzione e per migliorare la conoscenza dei vaccini tra detenuti e personale.