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FIRENZE – La Toscana, al 10 giugno, ha raggiunto una quota di somministrazione del vaccino anti Covid-19 pari a 2milioni e 415mila dosi: le prime somministrazioni sono oltre 1milione e 600mila, le seconde 814mila. È quanto è emerso dall’ormai usuale appuntamento di aggiornamento sulla campagna di vaccinazione in commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni.

L’assessore regionale Simone Bezzini ha inoltre reso noti i dati aggiornati sulle forniture di vaccini dal 17 al 30 giugno: in Toscana arriveranno 32mila dosi di AstraZeneca, 33mila 900 di Johnson & Johnson, 47mila 600 di Moderna e 391mila 950 di Pfizer, che si aggiungono a quelle già consegnate. In tutto, circa un milione di dosi. “Se la fornitura aumentasse o rimanesse a questi livelli saremo in grado di raggiungere la copertura di gregge entro il mese di settembre – ha detto Bezzini -. Di fatto, fra coloro che sono già stati vaccinati e coloro che al momento hanno prenotato, la maggior parte dei toscani è già stata inserita nel percorso di immunizzazione”.

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Per quanto riguarda le categorie, gli over 80 risultano vaccinati con una percentuale del 95 per cento, una delle più alte d’Italia, con 584mila fra prime e seconde dosi somministrate. A caregiver e persone estremamente vulnerabili sono andate 428mila dosi; la fascia di età 70-79 è vaccinata per il 90 per cento con 468mila somministrazioni, quella 60-69 per l’80 per cento con 448mila somministrazioni, mentre per le fasce più giovani si registra attualmente un 79 per cento di vaccinazioni per la fascia 50-59 anni, 72 per cento per la fascia 40-41, 50 per cento per 30-39enni.

Si sta procedendo, ha spiegato l’assessore, alla prenotazione dei ventenni e prossimamente si inizierà anche con le fasce più giovani fino ai 12-16 anni.

I canali attivi per la vaccinazione sono al momento gli hub, i punti di somministrazione delle Asl, i medici di medicina generale e le farmacie (in questi ultimi due al momento con Johnson & Johnson). Sono iniziate anche, ha spiegato ancora Bezzini, le vaccinazioni sui luoghi di lavoro in alcune grandi aziende e molte imprese minori stanno procedendo ad aggregarsi per poter raggiungere la “massa critica” necessaria a organizzare la somministrazione del vaccino.