SIENA – Il traguardo non è nella cifra toccata, quanto nei numeri registrati. Il Gsk Vaccines Institute for Global Health compie 15 anni.
Dal 2008 il centro è cresciuto fino agli attuali 75 collaboratori, che ha attratto da tutto il mondo, con 19 progetti in corso e 13 malattie in studio. Tra i maggiori successi il vaccino contro il tifo, che dal 2020 è disponibile per le comunità più a rischio. Il Nepal è arrivato a coprire 7,5 milioni di bambini fra i 15 mesi e i 15 anni di età nel solo 2022.
“Il semplice fatto di nascere in una certa area del mondo continua a determinare le condizione di salute delle persone. La nostra ambizione è di ridurre queste ineguaglianze, modificando la traiettoria di quelle malattie che ancora hanno un impatto altissimo e sproporzionato proprio sulle popolazioni più svantaggiate e vulnerabili – ha affermato Francesco Berlanda Scorza, direttore Gvgh e capo ricerca e sviluppo vaccini per la salute globale -. In ambito vaccini, stiamo studiando malattie enteriche come la salmonellosi invasiva non tifoidea, la febbre tifoide e paratifoide, la shigellosi, e lo streptococco di gruppo A, tutti patogeni che stanno contribuendo al complessivo aumento del fenomeno di resistenza agli antibiotici”.
Gvgh è uno dei 2 hub della multinazionale farmaceutica: l’unico però a sviluppare vaccini destinati alla salute globale. Nel 2022 Gsk ha annunciato un investimento di oltre 1 miliardo nell’arco di 10 anni per accelerare le attività di ricerca e sviluppo di farmaci e vaccini per la salute globale, con due obiettivi: incidere positivamente sulla salute di 1,3 miliardi di persone dei paesi a basso e medio reddito e ridurre l’impatto dell’antibiotico-resistenza attraverso la prevenzione e il trattamento delle malattie infettive prioritarie.