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FIRENZE – «Le persone che vengono in vacanza in Toscana per più di 7-10 giorni dovrebbero potersi vaccinare contro il Covid qui in Regione. Sarebbe importante raggiungere accordi interregionali che prevedano questa possibilità».

A chiederlo Elisabetta Alti, vicepresidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze. «Molti pazienti stanno infatti rimandando la somministrazione proprio perché la seconda dose cadrebbe nel periodo nel quale hanno programmato le ferie. Dopo un anno così pesante è difficile immaginare di poter chiedere alle persone di rinunciare o tardare le proprie vacanze. Unendo invece i due aspetti, si potrebbe da un lato aiutare l’economia a ripartire e dall’altro dare un’ulteriore accelerazione alla campagna vaccinale».

L’esempio di Piemonte e Liguria e il ruolo dell’Anagrafe Vaccinale Nazionale Covid

«In questo senso Piemonte e Liguria hanno già avviato una sinergia per la reciprocità vaccinale anti Covid durante la stagione estiva per i rispettivi abitanti in vacanza sulla costa ligure o sulle montagne piemontesi. Questa sinergia – aggiunge Alti – prevede che i residenti in Piemonte potranno ricevere la vaccinazione anti Covid presso i punti vaccinali della Liguria, così come i residenti in Liguria potranno ricevere la medesima vaccinazione presso i punti vaccinali siti in Piemonte, seppur a determinate condizioni. Tra queste, il soggiorno deve avvenire a scopo turistico durante il periodo estivo e per una durata che rende difficoltosa la somministrazione del vaccino nel territorio di residenza, e nella richiesta l’interessato deve attestare l’esistenza delle condizioni di applicabilità dell’accordo, specificare la sua condizione di soggetto non vaccinato oppure presentare la certificazione della data e la tipologia della prima dose ricevuta. L’avvenuta vaccinazione – conclude la vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Firenze – sarà notificata all’Anagrafe Vaccinale Nazionale Covid, che provvederà a inviare alla Regione di residenza le relative informazioni. Sulla base della rendicontazione trasmessa alle Regioni dall’Anagrafe vaccinale saranno stabilite le modalità per il riequilibrio delle scorte dei vaccini. Il problema principale da risolvere è proprio questo».

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