«Il musicista classico oggi in Italia è condannato all’isolamento e all’umiliazione. Vedo giovani splendidi e preparati costretti a lasciare il nostro Paese e questo è un dolore grande che purtroppo non è percepito dall’opinione pubblica e nemmeno dai Ministeri competenti, in mano a lobby politiche che privilegiano le raccomandazioni alle capacità artistiche. Penso a certi direttori artistici di stabili importanti saliti ai vertici senza meriti se non di carattere politico, mentre stiamo assistendo impotenti alle chiusure o alle crisi di teatri e orchestre che sono patrimonio culturale dell’Italia come il Maggio Musicale Fiorentino, il San Carlo di Napoli, il Carlo Felice di Genova». Così il Maestro Uto Ughi alla presentazione del suo libro autobiografico “Quel diavolo di un trillo” all’Isola del Giglio nell’ambito della rassegna estiva I colori del libro, organizzata dal portale Toscanalibri.it, una iniziativa in collaborazione con Comune, Circolo culturale gigliese e Pro Loco. Di fronte ad una Rocca pisana gremita di gigliesi e turisti, il celebre violinista, che da decenni in estate abita a Giglio Castello, ha parlato della sua lunga carriera e degli incontri eccezionali con i potenti della terra e con i grandi artisti con cui ha suonato. Ad ascoltarlo molti musicisti classici che proprio al Giglio hanno da tempo il loro buen retiro, come il direttore d’orchestra Aldo Ceccato, Angelo e Alessandra Stefanato, Franco e Daniela Petracchi, la soprano Elisabeth Norberg Schulz.
Teatri rovinati Poi il Maestro ha tuonato anche contro i luoghi della musica “straziati” da restauri che ne hanno compromesso per sempre l’acustica , come la sala concerti del Conservatorio di Milano , il San Carlo di Napoli o il Petruzzelli di Bari. «Rovinare un teatro, soprattutto in Italia che è percepita nel mondo come la culla della cultura musicale, è come rovinare un quadro d’Autore. In Giappone invece, per la classica hanno una devozione e attenzione tali che ogni piccola città come ogni metropoli ha sale con acustica eccezionale. E mi dispiace, anche qui, che il Ministero della cultura non tuteli a dovere i nostri luoghi della musica».
Incontri straordinari In tema di ricerca del suono e della perfezione, poi il Maestro , sollecitato dalle domande del giornalista Dante Matelli e dal coautore del libro Vittorio Bonolis, ha finito per paragonare il suono di un violino Guarneri ad un quadro del Caravaggio mentre quello di un Stradivari ad una tela di Tiziano. Sui suoi incontri con grandi musicisti, Ughi si è soffermato al suo rapporto con Arthur Rubinstein (“uno dei più grandi artisti del Novecento, carico di grande generosità, coraggio e passione umana, come Rostropovic. Ha suonato fino a 90 anni e concedeva sempre due o tre bis perché amava la gente e il suo pubblico”), con Pablo Casals (“che conobbi all’Accademia Chigiana di Siena: era un mito, un caposcuola, che aveva rivoluzionato la tecnica del violoncello. Seguivo le sue lezioni con assiduità e attenzione”).
L’amore per il Giglio Infine, Uto Ughi si è soffermato a parlare del suo amore per l’Isola del Giglio, cui è dedicato un intero capitolo, rivelando che il libro stesso e l’intervista conclusiva di Vittorio Bonolis, sono stati concepiti proprio nell’agosto scorso al Giglio. «Tra i luoghi che amo, l’Isola del Gigli ha una posizione di rilievo. Essere circondato dal mare mi dà un senso di spazio infinito. Andai sull’Isola vent’anni fa, su invito di alcuni amici e fu colpo di fulmine. Il Giglio mi avvinse, ne feci il mio luogo». Proprio in omaggio ai gigliesi e in ricordo delle vittime del naufragio della Costa Concordia, lo scorso giugno lo stesso Ughi, insieme a Stefanato e Petracchi, offrì un concerto che assunse il sapore dell’evento irripetibile.
Ortelli: «Ughi, gigliese onorario» In apertura di serata, il sindaco di Isola del Giglio Sergio Ortelli, che ha voluto organizzare questo incontro con la popolazione e il celebre violinista, nel ricordare i rapporti dell’Isola con i grandi musicisti che l’hanno scelta come seconda Patria, ha definito il maestro Ughi come «un gigliese onorario di cui andiamo fieri e che ci onoriamo di ospitare e accogliere ogni anno». Intanto, il Giglio si prepara ad accogliere i musicisti del MusicalGiglio, il festival di classica diretto da Daniela Petracchi che prenderà il via il prossimo martedì 23 luglio, e chissà che al programma già ricco di appuntamenti interessanti non venga ad aggiungersi qualche sorpresa.