La Fondazione Mps chiude il bilancio consuntivo 2016 con un avanzo di esercizio di 4,1 milioni di euro. Il conto economico è stato approvato oggi dalla Deputazione generale dell’ente di Palazzo Sansedoni come atto conclusivo del proprio mandato. «Il risultato è frutto, in particolare, del buon andamento degli investimenti effettuati oltre che del continuo processo di efficientamento interno» spiega una nota della Fondazione Mps che poi sottolinea: «per ritrovare un risultato economico positivo derivante dalla gestione corrente occorre tornare al 2009 anche se un ulteriore risultato positivo fu ottenuto nel 2013, grazie alla plusvalenza straordinaria realizzata nella cessione dell’obbligazione subordinata FRESH 2008». Per quanto riguarda gli oneri ordinari «rispetto al 2013, si registra un abbattimento di circa il 90%, imputabile all’azzeramento degli oneri finanziari e alle importanti riduzioni in termini di costo del personale (-30%), compensi per gli organi (-38%) e consulenze (-70%)» spiega ancora la nota specificando come l’avanzo di esercizio determinato «è stato destinato per il 40% ad incremento del patrimonio e per il restante 60% a nuove erogazioni». A seguito dell’autorizzazione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Deputazione Generale, dopo l’approvazione del bilancio, ha deliberato l’appostamento a patrimonio di una parte del Fondo di Stabilizzazione delle Erogazioni per 11 milioni di euro riducendo lo stesso fondo a 16,8 milioni «totalmente in grado di far fronte, in futuro, ai target erogativi stabiliti, anche a fronte di scenari avversi», spiega la nota. Il Patrimonio netto della Fondazione Mps si attesta ora a 432 milioni di euro.
Nominata la nuova Dg Oggi è stata anche nominata dalla Deputazione uscente la nuova Deputazione generale della Fondazione Mps. Come da statuto, 14 i componenti dell’organo d’indirizzo dell’ente di Palazzo Sansedoni designati dagli enti nominanti: Grazia Baiocchi, Giovanni De Laurentiis, Vincenzo Del Regno e Silvia Trapassi sono i membri proposti dal Comune di Siena; Vincenzo Cesarini e Lorella Targi (Provincia di Siena); Donatella Cinelli Colombini (Regione Toscana); Loris Nadotti (Università di Siensa); Franco Guerri (Arcidiocesi di Siena- Colle Val d’Elsa – Montalcino), Carlo Guiggiani (Camera di Commercio); Andrea Erri (Università per Stranieri di Siena); Vareno Cucini (Consulta Provinciale Volontariato di Siena); Giuliano Volpe (Mibact); Carlo Enrico Bottani (Istituto Italiano di Tecnologia – IIT).
Clarich: «Compito sarà gestire il patrimonio» La nuova Deputazione generale ha mandato quadriennale e resterà in carica fino all’approvazione del bilancio 2020. «Il compito di questa nuova Deputazione sarà quello di gestire il patrimonio» ha detto il presidente della Fondazione Mps Marcello Clarich incontrando i giornalisti. Clarich ha poi ringraziato i componenti della Deputazione generale uscente sottolineando come abbia «avuto il merito di salvare, mettere in sicurezza, avviare alla normalità la Fondazione Mps». «D’ora in avanti la Fondazione Mps può navigare in un mare tranquillo» ha aggiunto Clarich commentando il bilancio d’esercizio 2016 e la nomina della nuova Deputazione generale. In merito poi alla decisione di spostare a patrimonio 11 milioni di euro del Fondo di Stabilizzazione, Clarich ha sottolineato: «Questo ci permette di garantire 4 milioni di erogazioni annue per i prossimi 4 anni». «E’ il segnale di una Fondazione più piccola rispetto al passato ma in grado di rafforzarsi» ha aggiunto il dg dell’ente Davide Usai.
Partecipazione in banca “costata” 250mln di euro Dal 2013 al 2016 la partecipazione in banca Mps è “costata” alla Fondazione circa 250 milioni di patrimonio netto. E’ quanto si evince dall’analisi del consuntivo 2016 dell’ente di Palazzo Sansedoni approvato oggi. «Col senno di poi è facile dire che si poteva fare diversamente», ha risposto il presidente Clarich ai giornalisti che gli chiedevano quale scelta non rifarebbe ripensando alla partecipazione nella conferitaria. «Eravamo sempre tra Scilla e Cariddi», ha aggiunto Clarich in riferimento alle ultime ricapitalizzazioni di banca Mps che vedevano la Fondazione costretta a scegliere tra l’adesione o la vendita delle azioni. Oggi l’ente di Palazzo Sansedoni detiene lo 0,1% delle quote azionarie di banca Mps.