Torna in attivo dopo 6 anni, con un utile di oltre 9 milioni di euro, il bilancio consuntivo 2013 dell’Università di Siena. Nel 2008 il disavanzo era di oltre 63 milioni. «Dopo quattro anni impegnativi, accompagnati via via dalla grande soddisfazione di vedere l’Università di Siena sempre ai primi posti nelle classifiche italiane e internazionali – ha detto il rettore Angelo Riccaboni – oggi possiamo affermare che l’Ateneo gode di un più che soddisfacente stato di salute. La gestione è completamente sotto controllo e stiamo implementando un articolato e partecipato piano strategico».
Il rettore Riccaboni: «Siamo completamente usciti dal baratro» Il consuntivo presenta proventi operativi pari a 196.582.461,47 euro e costi operativi pari a 175.437.203,01 euro. «Il risanamento della gestione annuale è stato perseguito senza incidere sui livelli occupazionali, nonostante le sollecitazioni ricevute in tale direzione, e superando una fase difficile nelle relazioni sindacali» ha aggiunto il rettore che ha poi spiegato come il consuntivo 2013 «costituisce un discrimine nelle recenti vicende amministrative del nostro Ateneo». «Siamo infatti completamente usciti da quel baratro finanziario nel quale l’Ateneo si era inopinatamente ritrovato – ha concluso Riccaboni -, così grave che ben pochi scommettevano sulla possibilità che la nostra Università potesse venirne fuori, anche in virtù della parallela riduzione dei finanziamenti statali e di quelli provenienti dalla Fondazione Mps».
«Fiducia in Viola e Profumo» E a proposito di Mps, il rettore Riccaboni ha espresso «grande fiducia nel presidente di Mps Alessandro Profumo e nell’amministratore delegato Fabrizio Viola; sono convinto che lavoreranno per la miglior soluzione possibile». Sul difficile momento che Siena sta attraversando Riccaboni si è detto «consapevole di quello che sta succedendo in città». E commentando il bilancio consuntivo dell’università il rettore ha spiegato che «il segnale che dà l’ateneo è che con tenacia e programmazione si possono superare anche momenti difficili».