Adagio piano. Non si tratta di una partitura musicale, ma del bilancio di previsione 2012 dell’Università degli Studi di Siena. Il Consiglio di amministrazione dell'Università di Siena lo ha approvato con una previsione di disavanzo corrente di circa 22,4 mln di euro.
Un dato inferiore ai 38,8 mln del disavanzo che era previsto per quest'anno e che si innesta su un indebitamento netto che al 31 dicembre prossimo dovrebbe attestarsi sui 44 mln, ma che continua a preoccupare per lo stato di salute complessivo dell’Ateneo senese.

Il bilancio in entrata «Un passo alla volta – ha spiegato il Rettore Angelo Riccaboni -. Non è il bilancio della svolta, ma di una nuova traiettoria che stiamo prendendo che speriamo possa portarci nel giro di qualche anno fuori da una situazione difficile. Ma per essere credibile devi essere anche prudente». E la prudenza è tutta racchiusa nelle scelte alla base del preventivo 2012 alla voce entrate. Dei 237,6 mln messi a bilancio, ipotizzando 106 mln dal Fondo di finanziamento ordinario, non fanno parte le possibili entrate per il contributo di circa 8 mln che dovrebbe arrivare dal Dipint, per le erogazioni della Fondazione Montepaschi che non ha pubblicato il bando 2011 e per cessioni immobiliari come quella del Palazzo Bandini Piccolomini già avviata». Da qui la scelta, per far fronte al nuovo debito che in questi anni verrà originato, la valorizzazione del patrimonio immobiliare che è stato valutato e al centro di una razionalizzazione per liberare edifici da porre eventualmente in vendita.

Le uscite Previste invece uscite per circa 260 mln, con una riduzione di oltre 10 mln per le spese del personale, con il ricorso al prepensionamento di 80 docenti e alla mobilità volontaria di circa 50 tecnici-amministrativi. Alta ancora l’incidenza sulle uscite di circa 95 mln di mutui accesi, con rate annue sui 10 mln.

Prospettive per il futuro Una situazione ancora difficile, quella dell’Ateneo senese, alle prese da un lato con gestioni di “finanza creativa” degli anni passati e dall’altro con una perdita di fiducia e credibilità che si riflette nelle nuove immatricolazioni. Secondo, infatti, una recente indagine le aule universitarie del centro nord si stanno svuotando. L’anno accademico 2011/2012 è iniziato con un calo medio del 4,1% di iscritti: 231mila iscritti contro i 241mila dell’anno precedente. In modo particolare Siena ha visto un crollo del 35% passando dai 18.179 iscritti agli 11.783 di questo inizio anno contro il -8% di Perugia, il -4% del Politecnico delle Marche, il -2% di Ferrara e il -1% di Urbino.