Un modello di intelligenza artificiale conferma che i mass media influenzano fortemente la formazione delle opinioni. Ma dice anche che la comunicazione diretta tra le persone riesce a contrastare l’azione dei media, e facilitare un dibattito informato su questioni di interesse pubblico. Questo è il risultato principale della simulazione condotta per la prima volta su un modello cognitivo e computazionale della dinamica delle opinioni che sia disegnato a partire da un contesto reale, quello del nostro Paese, e nel quale si tenga in considerazione l’accesso ai media, l’influenza di questi nell’imporre contenuti e punti di vista, la comunicazione diretta tra soggetti nonché la presenza di altre fonti di informazione, come soggetti esperti o Internet.
Il sistema – Il modello matematico, basato su meccanismi di intelligenza artificiale, riesce a simulare in modo realistico la formazione, la trasmissione e l’evoluzione delle opinioni nelle reti sociali. Secondo la simulazione, la comunicazione diretta risulta molto efficace nel formare e trasmettere le opinioni nelle società umane, sempre che i mass media non siano troppo invasivi. Se lo sono, allora il punto di vista che essi trasmettono riesce a “vincere” ed essere adottato dalla maggioranza.
Il modello è stato costruito dal dipartimento di Scienze matematiche e informatiche dell’Università di Siena e dall’Istituto di Scienze e tecnologie cognitive del CNR, per studiare in che modo le opinioni sono influenzate dai media, dal “passaparola” o dalla comunicazione tra pari, e quale sia il peso dell’intervento di soggetti riconosciuti come esperti.
La ricerca – Lo studio è risultato particolarmente interessante sia per la rilevanza scientifica sulla dinamica delle opinioni, considerata la verosimiglianza del modello, sia per il contesto mediatico italiano, e sta riscontrando molto interesse da parte della comunità scientifica. La ricerca è stata presentata al World congress on Social simulation e alla European conference on complex systems, dove ha ricevuto la menzione d’onore con il titolo “Simulating Opinion Dynamics in Heterogeneous Communication Systems”. Lo studio sarà anche pubblicato da Advances in Complex Systems, il più importante giornale scientifico sulla materia dei sistemi complessi. Lo spunto della ricerca sono stati alcuni sondaggi effettuati durante la campagna elettorale italiana del 2008, che avevano rilevato un forte aumento del numero dei servizi sui principali telegiornali riguardo ai crimini comuni, mentre le statistiche ufficiali sui crimini in quel periodo erano in discesa. I sondaggi rivelavano che le persone percepivano un crescente senso di insicurezza, ed erano quindi influenzate dalle trasmissioni televisive piuttosto che dalla realtà dei fatti. Il modello computazionale, partendo da questi dati, ha approfondito vari altri fattori di interesse scientifico, come il ruolo del “gossip”, ovvero della comunicazione interpersonale, nell’amplificazione delle informazioni riportate dai mass-media, il ruolo del “bombardamento mediatico” nel determinare l’agenda politica, il ruolo degli esperti nella formazione delle opinioni.
I risultati – Si evince dagli studi che un “gossip” informato è in grado di contrastare l’omogeneità dell’informazione proposta dai media. D’altro canto, come ci si aspetterebbe, una maggiore diversificazione delle fonti informative evita la polarizzazione delle opinioni rispetto ad un determinato tema.
Siena