Troppe manovre per bloccare la ‘Legge obiettivo’. La Cia Toscana già nei mesi scorsi aveva esternato l’allarme, e, come volevasi dimostrare, adesso arriva la richiesta dei cacciatori di azzerare tutto.
«Non è accettabile – afferma il presidente di Cia Toscana, Luca Brunelli – la posizione espressa ieri dalla Confederazione dei cacciatori toscani. Affermare che fino all’anno scorso tutto andava bene e che i problemi li ha creati la Legge obiettivo, è falso e strumentale. Purtroppo l’emergenza ungulati dura ormai da oltre 10 anni, ed ogni tentativo di affrontarla si è sempre scontrato con veti incrociati, interessi e mancanza di volontà politica. Il ‘tiro al bersaglio’ nei confronti della Legge obiettivo promossa dall’assessore Remaschi e dalla Giunta toscana per cercare di aggredire il problema, è solo l’ultimo e significativo episodio di questa pervicace resistenza al cambiamento».
EMERGENZA – Secondo Cia Toscana le cause vere di questa emergenza sono fondamentalmente tre: una Legge nazionale vecchia e superata, fonte di infiniti contenziosi; un eccesso di potere di ISPRA, che deriva dalla Legge, che troppo spesso ha bloccato le azioni di contenimento; una gestione faunistica squilibrata, della quale porta la responsabilità anche una parte del mondo venatorio, che ha favorito l’aumento incontrollato degli ungulati. «Sul tema degli ungulati le chiacchiere le porta via il vento – riprende Luca Brunelli – la nostra esasperazione è al limite, non si regge più. Serve un rilancio dell’iniziativa, altro che ritorno al passato. Cia Toscana ha messo sul tavolo da tempo le sue proposte per sbloccare l’attuazione della Legge obiettivo: definizione dei nuovi ATC, allargamento delle aree non vocate a tutte le aree agricole, come previsto dalla Legge, efficace attuazione degli interventi di controllo e della caccia di selezione, garanzia del riconoscimento dei danni agli agricoltori. Chiediamo una verifica di quel che succede, anche per superare ritardi e rimuovere ostacoli all’attuazione della Legge. Con l’occasione ci aspettiamo che anche gli altri soggetti, a partire dai cacciatori, facciano le loro proposte, con umiltà e concretezza». A fianco delle azioni per l’attuazione della Legge obiettivo è necessario per Cia Toscana anche il rilancio dell’iniziativa politica ed istituzionale sul piano nazionale. «Su un punto concordiamo con i cacciatori – prosegue Brunelli – vanno superate le attuali rigidità di ISPRA, in particolare sul divieto di braccata, sulle possibilità di ricorso ai cosiddetti “chiusini” e sulle limitazioni orarie della caccia di selezione, che impediscono di intervenire di notte. Ma soprattutto occorre riprendere, unitariamente con chi ci sta, la battaglia per una profonda modifica della Legge 157/92, attualmente impostata sulla conservazione delle specie, facendone un moderno strumento di equilibrata gestione della fauna. La nostra disponibilità a lavorare insieme su questi obiettivi è piena e totale»