Si svolgerà il prossimo 17 novembre l’Assemblea delle reti locali in Toscana per affrontare una serie di questioni ancora aperte per favorire l’innovazione tecnologica in montagna, in particolare dei piccoli comuni.
“Si tratta di un appuntamento importante – dice Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana – tanto che ho incontrato anche i vertici regionali dell’Anci ed ho scritto a tutti i sindaci dei comuni montani di essere presenti all’Assemblea”. Vogliamo ricordare che la “rete” rappresenta un modello di cooperazione volto a diffondere le politiche di eGovernment e il processo di modernizzazione della PA nei piccoli Comuni. Non solo, ma anche per favorire l’innovazione tecnologica a tutti i livelli per consentire alle popolazioni della montagna, persone fisiche ed imprese, di poter cogliere le occasioni di sviluppo socio-economico.
Con la rete si intende ridurre il divario tecnologico e coinvolgere nel processo di innovazione i piccoli Comuni.
I compiti – In particolare ha il compito di: fornire una visione strategica dell’utilizzo delle ICT con azioni di accompagnamento dei Comuni verso una consapevole pianificazione strategica dell’eGovernment; consentire una crescita delle competenze attraverso consulenze che facilitino il trasferimento di know how in materia di ICT e iniziative di collaborazione con atenei e con soggetti dotati di conoscenza tecnica; semplificare le relazioni con i fornitori di soluzioni e servizi ICT fornendo competenze utili alla selezione preliminare delle proposte e alla negoziazione dei contratti e garantendo il monitoraggio dei prezzi; realizzare il front-office dei servizi semplificando l’accesso ai benefici dell’amministrazione digitale per i cittadini e le imprese presenti nei territori dei piccoli Comuni piemontesi, attraverso il riuso dei progetti sviluppati da altri Enti con i finanziamenti della prima fase dell’eGovernment; favorire la gestione associata di funzioni e servizi facendosi promotori della gestione in forma associata dei servizi ICT e dell’importanza di un dimensionamento ottimale per la realizzazione di economie di scala; facilitare l’accesso ai servizi per cittadini ed imprese diventando sportelli dell’eGovernment presso i quali cittadini e le imprese dei piccoli Comuni possano trovare un intermediario tecnologico capace di svolgere le pratiche telematiche connesse ai servizi di eGovernment.
Innovazione – “L’avvio di esplicite attività di sostegno verso i piccoli comuni, per garantirne la partecipazione piena ai processi di innovazione della P.A. – conclude Giurlani – è importante soprattutto per i comuni con meno di 5.000 abitanti (“piccoli comuni”) che in Italia sono oggi 5.836, ed in essi risiedono più di 10 milioni di abitanti. La linea di azione generale si pone come fine quello di promuovere un nuovo modello di cooperazione intercomunale per il miglioramento della qualità dei servizi rivolti ai cittadini e alle imprese, una maggiore competitività dei territori a rischio di marginalità, il conseguimento di standard amministrativi, procedurali, organizzativi e gestionali tali da assicurare ai piccoli Comuni un impiego ottimale delle risorse professionali e finanziarie”.
Firenze