Una città sepolta sotto il limo del Nilo torna alla luce grazie alla collaborazione tra Italia e Egitto. Nella regione di Beheria (Egitto) gli archeologi del Centro Archeologico Italiano-egiziano, con le Università di Padova e Siena ed in collaborazione con il Ministero dell’Antichità egiziane, ha scoperto i resti di una città sepolta sotto il limo del Nilo.
Scoperto un grande edificio sommerso Gli studi sono stati effettuati a Kom al-Ahmer e Kom Wasit, città localizzate nell’area del Delta occidentale del Nilo, circa 25 km a sud della città di Rosetta e 16 km a nord di Damanhur (Hermopolis Parva). Le due città antiche sono oggi 7 km ad est del ramo di Rosetta del Nilo, ma nell’antichità erano state costruite in prossimità di questo corso d’acqua. L’area archeologica di Kom Wasit è stata inizialmente esaminata da un gruppo di geofisici e successivamente è stato fatto un intenso lavoro di topografia con il supporto di un drone; queste analisi hanno permesso di individuare numerose anomalie. Un sondaggio di scavo ha confermato che le anomalie erano gli edifici antichi. Una città completa si trova quindi sotto il limo del Nilo.In particolare, con la magnetometria, è stato rilevato un grande edificio rettangolare le cui dimensioni (115 x 40 m), confermate dallo scavo, inducono a ritenere che potesse avere fini amministrativi o religiosi.
Una città, due vite Le foto con il drone e la mappaturatopografica dimostrano inoltre che la città aveva due diversi orientamenti, che testimoniano almeno due diverse fasi di vita. La più antica sembra databile all’epoca tardo-faraonica / ellenistica; mentre quella più recente al periodo tardo ellenistico / prima epoca romana. Si tratta della scoperta della prima città ellenistico-romana nell’area del Delta.La città di Kom al-Ahmer era già nota grazie ad uno scavo, condotto da El-Khashab nel 1940, che aveva portato alla luce un grande edificio termale romano. La ripresa dei lavori di scavo ha permesso di scoprire nuove importanti strutture tardo romane e una necropoli islamica; questi nuovi dati confermano non solo il lungo periodo di vita del sito, ma offrono nuove prove a conferma dell’ipotesi che la fondazione di Kom al-Ahmer sia l’esito della migrazione della popolazione dall’abitato di Kom Wasit, probabilmente a seguito di uno spostamento del ramo di Rosetta del Nilo. Il progetto archeologico di Kom al-Ahmer / Wasit Kom è giunto quest’anno alla sua terza stagione e si svolge sotto la direzione di Mohamed Kenawi, Cristina Mondin, Giorgia Marchiori e con la direzione scientifica di Emanuele Papi (Università di Siena) e Paola Zanovello (Università di Padova)