Un campo da calcio, un pallone e tanta voglia di conoscersi meglio. Con questo spirito la società sportiva Pisa-Ovest ha sfidato una rappresentativa dei profughi arrivati dal Mali a Pisa lo scorso 21 marzo. «Quando abbiamo saputo che questi ragazzi giocano a pallone non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di organizzare una partita per conoscerci meglio» dice Michele Ammannati, consigliere del Pisa-Ovest. E dopo una sfida combattuta, finita 3-1 per i profughi, l’associazione sportiva ha regalato ai ragazzi, tutti giovani di età media intorno ai 25 anni, scarpe e palloni. E poi a cena tutti insieme.
Avviato percorso di formazione per renderli autonomi I profughi, per la maggior parte del Mali, sono arrivati in Europa dopo aver perso tutto e con storie tragiche alle spalle. A Pisa sono seguiti dalla Società della Salute, mentre la cooperativa Paim gestisce la struttura dove sono alloggiati. «Attualmente hanno tutti fatto la domanda per lo status di rifugiato e in attesa del parere della commissione hanno ricevuto il permesso di soggiorno temporaneo – spiega il direttore della Società della Salute Giuseppe Cecchi – Sono già cominciati i corsi di italiano organizzati dall’Arci e per ogni ragazzo è stato stilata una scheda con le competenze e le capacità professionali in base a cui avviare un percorso di formazione che permetta loro di rendersi autonomi»