La volta celeste ospita una nuova stella “senese”. E’ stata scoperta la notet del 21 giugno la Supernova 2011dn nella galassia UGC11501, posta nella costellazione dell’Aquila e distante 334 milioni di anni luce. La scoperta porta la firma di Simone Leonini dell’Unione Astrofili senesi che ha scoperto la Supernova dall’Osservatorio di Montarrenti.


Accreditamento internazionale – Dopo le necessarie indagini atte a verificare la reale natura della sorgente luminosa, la notte successiva Luz Marina Tinjaca Ramirez ha ripreso con lo stesso strumento un’immagine di conferma, grazie alla quale è stato possibile inserire l’oggetto nelle Transient Objects Confirmation Page(TOCP) del Central Bureau for Astronomical Telegrams designandolo PSN J19583553+0236163 in attesa di conferma spettroscopica. Successivamente alla segnalazione senese, gli astronomi Silvia Galleti e Roberto Gualandi (INAF, OABologna) hanno accolto la richiesta di osservazione inserendo la PSN come Target of Opportunity per la sessione del 23 giugno del telescopio “G. D. Cassini” da 1.52m dell’Osservatorio di Loiano, riuscendo a confermare l’evento. Ma solo grazie allo spettro ottenuto ed analizzato la stessa notte da D. C. Leonard (San Diego State University), J. Moustakas (University of California in San Diego), B. J. Swift e D. McCarthy (University of Arizona) è stato possibile catalogare la variabile come supernova di tipo Ia, appartenente alla peculiare sottoclasse SN 1991T (ATEL n. 3450), individuata in piena fase esplosiva, diversi giorni prima del suo massimo di luminosità. Con la CBET n. 2746, l’astro veniva definitivamente designato SN 2011dn attribuendo la paternità della scoperta agli astrofili senesi.


Le scoperte precedenti – La Supernova 2011dn va ad aggiungersi ad altre due importanti scoperte effettuate dall’Unione Astrofili senesi negli ultimi mesi: ad ottobre 2010 hanno individuato una supernova in una piccola e debole galassia nella costellazione del Serpente denominata PGC1174551 e a fine dicembre 2010 la supernova SN 2010lq ripresa in una piccola galassia lenticolare denominata ESO495-016 posta nella costellazione australe della Bussola, ai limiti dell’osservabilità dai cieli boreali. A tutt’oggi, questa rappresenta la scoperta più meridionale mai effettuata attraverso un telescopio posto nel continente europeo.


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