Prove di pace e di dialogo sul palco a Montemurlo il 26 novembre. E’ “Una nuova Odissea”, trasposizione moderna del capolavoro di Omero, per affrontare la tragedia della migrazione attraverso il Mediterraneo di migliaia di disperati in fuga da povertà, violenza e guerra. In scena ci sono dodici profughi ospitati nel centro di accoglienza di Montemurlo gestito dalla Coop22.
Il viaggio universale che appartienme a tutte le epoche I migranti vestono i panni di “nuovi Odissei” e affrontano un viaggio fatto di travagli, dolori, pericoli, incontri ed ostacoli. «Un messaggio universale che appartiene all’uomo di tutte le epoche- spiega il regista Stefano Luci – I ragazzi stanno lavorando allo spettacolo da luglio scorso. Hanno messo insieme le loro diverse etnie, religioni, nazionalità, in conflitto nei Paesi di origine, che qui, invece, hanno dato vita ad un lavoro pieno di armonia». Nella “Nuova Odissea” le similitudini, le associazioni con la situazione attuale la faranno da padrone. I mostri che incontra Odìsseo diventeranno i mostri di oggi – gli Scafisti/Scilla e Isis/Cariddi, le donne maghe seduttrici (Circe e Calipso) diventeranno politici corrotti e mafiosi che sulla loro tragedia costruiscono fortune. «Un occasione per capire, soprattutto dopo le stragi di Parigi, che l’odio e i biechi interessi dei signori del terrore mietono ogni giorno tante vittime, non solo in Europa, ma anche in Africa e Medio-Oriente – spiega l’assessore alla cultura, Giuseppe Forastiero – Vittime della paura, della fame e della guerra. Uno spettacolo che vale la pena di vedere».